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Riforma dell'IrpefLe prime 2 aliquote al 23%Taglio del cuneo nel 2024

Il viceministro dell'Economia Leo "Pesa il fardello del Superbonus"

ROMA – Unire i primi due scaglioni Irpef ed estendere l’aliquota al 23% ai redditi da 15 mila fino a 28 mila euro. A fare il punto, in vista della prossima legge di bilancio, è il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, che lavora in prima linea sul dossier fisco. Entro domani sono attese sul suo tavolo le proposte degli esperti per mettere a punto i primi schemi della riforma fiscale. Un lavoro compiuto dalle 13 commissioni su diverse tematiche, dalla fiscalità internazionale ai vari tributi. La promessa di Leo è un testo entro fine mese per far entrare in vigore dal primo gennaio 2024 alcune norme. Le prime a partire saranno quelle che non richiedono risorse, mentre per il resto si attende di capire il quadro della Nota di aggiornamento al Def.

Irpef al 23% ma c’è il nodo risorse

Le idee sulla riforma dell’Irpef sono già chiare. “Accorpare i primi due scaglioni in uno unico, con un’aliquota al 23%”, è l’indicazione del viceministro dell’Economia. L’accorpamento ha l’intenzione di favorire i redditi più bassi ma, essendo quello italiano un sistema progressivo, l’effetto si sentirebbe in proporzione anche sui redditi più alti. La necessità, ha continuato Leo, è quella di “evitare che i soldi in arrivo dal taglio del cuneo fiscale, che il governo punta a prorogare per tutto l’anno, vengano erosi dall’attuale meccanismo a 4 aliquote”. C’è tuttavia un ostacolo determinato dalle risorse. Per il taglio del cuneo unito all’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef servono almeno 14 miliardi. “Una situazione complessa”, ha ammesso Leo, ricordando il “fardello del Superbonus” che pesa per circa 100 miliardi sulle spalle del Tesoro e che rischia di annullare l’effetto positivo della crescita del Pil.

Rimandato al 2024 l’intervento sulle tredicesime

Sembra invece rimandato al prossimo anno il promesso intervento sulle tredicesime del viceministro. Attesa anche qui la Nadef ma per Leo è “abbastanza complesso trovare le risorse” per le tredicesime del 2023.

Ocse: riforme strutturali contro crescita debole

Rafforzare l’economia dell’Italia con “riforme strutturali per far fronte alla crescita debole”. La raccomandazione arriva dalla capoeconomista Ocse, Clare Lombardelli, che individua nella persistenza dell’inflazione il rischio maggiore per il Belpaese.

Raffaele Rossi

Laureato in Scienze della Formazione e con un Master in marketing, management e comunicazione nella musica. Ho lavorato come press officer e nel marketing digitale. Collaboratore del Corriere Roma. Dal 2017 Managing director del sito musicale End of a Century: mi occupo di interviste, recensioni e news.