Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara | Foto Ansa

Scuola, stretta occupazioniPugno duro di Valditara"Bocciare chi fa danni"

In arrivo norme sul voto in condotta Opposizioni: "Proposte irricevibili"

ROMA – “Chi occupa e devasta una scuola deve essere bocciato”. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara si esprime senza mezzi termini e promette un deciso cambio di rotta per risolvere il nodo delle occupazioni nelle scuole. “Meritano il 5 in condotta”, ribadisce, denunciando gli atti vandalici che vengono compiuti dagli studenti che “prendono possesso” degli istituti scolastici. 

Cattedre distrutte, scritte sui muri e fili elettrici tagliati di netto. La situazione nelle aule del liceo Severi Correnti di Milano appare così agli occhi del ministro Valditara, che nella mattina di lunedì 12 febbraio ha visitato la struttura. L’operato degli studenti in tre giorni di occupazione, dal 30 gennaio scorso al 2 febbraio, è stato paragonato a “un’azione militare e di guerriglia”, che ha provocato circa 70mila euro di danni. “Chi compie un atto illecito deve risponderne – ha tuonato Valditara – se non si dà un segnale forte da un punto di vista disciplinare vuol dire che la scuola non risponde in modo serio”. L’intenzione del ministro è infatti quella di inserire all’interno del testo del disegno di legge sul voto in condotta una norma per cui si prevede che si possa agire in giudizio per danno d’immagine, un’opzione già presente nei casi di aggressione al personale scolastico

Resta da risolvere la difficoltà di individuazione degli studenti coinvolti nei danni. “Stiamo studiando una norma per far sì che chi occupa, se non dimostra di non essere coinvolto nei fatti, risponda civilmente dei danni che sono stati cagionati”, ha affermato Valditara. Per il momento, le persone riconosciute dai docenti nelle foto e nei video diffusi durante l’occupazione del liceo milanese, sono convocate per accertare le loro responsabilità. “Non facciamo caccia alle streghe”, si è giustificata la preside dell’istituto Gabriella Conte che, amareggiata, ha aggiunto: “Spero che siano gli stessi studenti a presentarsi e a dirci cosa hanno fatto”. 

L’ondata di occupazione degli istituti scolastici ha inondato anche la Capitale. Lo scorso autunno, nelle tre sedi del liceo Archimede-Pacinotti gli studenti hanno vandalizzato muri con disegni osceni. Al liceo Giorgi-Woolf le aule sono state messe a soqquadro. Al Tasso e al Virgilio, gli arredi scolastici sono stati distrutti. Per ultimo il liceo classico Giulio Cesare, insieme al Kant e al Plauto.

Il fronte politico, intanto, si infiamma. Le disposizioni di Valditara non convincono le opposizioni che giudicano “irricevibili” le proposte. La deputata Ilenia Malavasi, del Pd, ritiene che “l’unica ricetta di questo governo per affrontare i problemi sia intervenire penalmente”, da Alleanza Verdi-Sinistra attacca la capogruppo alla Camera Luana Zanella che accusa il ministro di “invocare nuovi reati”. Valditara, intanto, procede per la sua strada: “”Laddove mancassero risorse – ha aggiunto – interverremo per consentire la piena agibilità della scuola”.