Gennaro Vecchione e Luciano Carta sono stati nominati dal governo al vertice dei servizi segreti. Il primo andrà al capo del Dis, l’organismo che supervisiona le attività di intelligence, mentre il secondo – già vicedirettore – assumerà la direzione dell’Aise, il servizio che si occupa di attività all’estero. I due si uniscono a Mario Parente, ex comandante del Ros dei carabinieri, la cui conferma a capo dell’Aisi (servizi interni) era arrivata già a giugno.
Una scelta inusuale quella dell’esecutivo Conte: in passato infatti le nomine prevedevano un equilibrio tra le varie forze di polizia e militari. La decisione potrebbe segnare una svolta, con un potenziamento dell’attività di intelligence economica in un periodo in cui le sorti del Paese sono sempre più legate ai mercati internazionali. Da qui la necessità di proteggere aziende e reti da forme di spionaggio evolute.
“Con il cambiamento di oggi si volta pagina” ha dichiarato il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo del M5S: “Era dai tempi di Martini, Pollari e Siracusa che non spiccavano profili di così alto spessore”.