Il gen. Gennaro Vecchione durante l'inaugurazione dell'anno accademico della scuola di perfezionamento delle forze di polizia, Roma, 28 novembre 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Servizi segreti, il governosceglie due fiamme gialleper i vertici di Dis e Aise

Con la nomina di Vecchione e Carta l'esecutivo "demilitarizza" i servizi

Gennaro Vecchione e Luciano Carta sono stati nominati dal governo al vertice dei servizi segreti. Il primo andrà al capo del Dis, l’organismo che supervisiona le attività di intelligence, mentre il secondo – già vicedirettore – assumerà la direzione dell’Aise, il servizio che si occupa di attività all’estero. I due si uniscono a Mario Parente, ex comandante del Ros dei carabinieri, la cui conferma a capo dell’Aisi (servizi interni) era arrivata già a giugno.

Una scelta inusuale quella dell’esecutivo Conte: in passato infatti le nomine prevedevano un equilibrio tra le varie forze di polizia e militari. La decisione potrebbe segnare una svolta, con un potenziamento dell’attività di intelligence economica in un periodo in cui le sorti del Paese sono sempre più legate ai mercati internazionali. Da qui la necessità di proteggere aziende e reti da forme di spionaggio evolute.

“Con il cambiamento di oggi si volta pagina” ha dichiarato il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo del M5S: “Era dai tempi di Martini, Pollari e Siracusa che non spiccavano profili di così alto spessore”.

Federico Marconi

Roma, 1993. Dopo la maturità scientifica abbandona i numeri per passare alle lettere: prima di approdare alla Lumsa studia storia contemporanea a La Sapienza e giornalismo alla Fondazione Basso. Ha prodotto un web-doc per ilfattoquotidiano.it e collabora con L’Espresso