Fumo esce da alcune canne fumarie di edifici del centro di Milano | Foto Ansa

Smog, Italia prima in Europaper morti causati dall'inquinamento

L'allarme della Sima Limitazioni in 8 province lombarde

MILANO – Campioni d’Europa. Ma non si tratta, purtroppo, di un trionfo decretato da un evento sportivo. L’Italia è infatti il primo paese del vecchio continente per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico con circa 80mila decessi prematuri all’anno. L’allarme arriva dalla Sima, la Società Italiana di Medicina Ambientale, che ha commentato i dati sullo smog registrati a Milano e in tutta la pianura padana. Un’ulteriore notizia negativa emerge dal report di Censis-Confcooperative, secondo cui in Italia i cambiamenti climatici hanno prodotto danni per 111 miliardi di euro. Ora scattano le misure antismog di primo livello in otto province lombarde.

L’allarme della Sima

“Circa 80mila decessi prematuri all’anno”. È questo il dato preoccupante che emerge dall’ultimo studio di Sima. L’Italia è il primo paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico. E per combattere lo smog delle città “occorre modificare le abitudini quotidiane della popolazione, partendo proprio dagli edifici privati”, scrive Sima. Alessandro Miani, presidente della Società, spiega come gli effetti diretti dell’inquinamento sulla salute umana interessano diversi apparati e organi, “con le patologie dell’apparato cardiovascolare che rappresentano la prima causa di morte in Italia” (9 mila casi ogni anno).

La proposta al governo

Nel mirino soprattutto gli edifici privati e i riscaldamenti delle abitazioni. Per Sima è importante modificare le abitudini quotidiane razionalizzando i consumi energetici e limitando gli orari di accensione degli impianti. “Abbiamo proposto al Governo di mitigare gli effetti nocivi dello smog – spiega Miani – attraverso incentivi volti a facilitare interventi di rivestimento di superfici murarie con un coating fotocatalitico”. Il prodotto ha dimostrato in studi scientifici di riuscire a svolgere un’azione di scomposizione e riduzione degli inquinanti atmosferici.

Le stime del focus Censis-Confcooperative

Più di 110 miliardi di euro di danni da eventi metereologici. Una stima significativa segnalata dal Focus Censis-Confcooperative “Disastri e climate change, conto salato per l’Italia”. Il rapporto certifica come negli ultimi 40 anni un terzo del valore dei danni provocati da eventi estremi nella Ue sia stato “pagato” dall’Italia. Per Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, “parliamo di 42,8 miliardi solo dal 2017 al 2022. Nel 2022 è costato quasi 1% di Pil, lo 0,9% per l’esattezza, pari a 17 miliardi circa: un importo poco inferiore a una manovra finanziaria”.

Milano come Delhi

Tra le città italiane è Milano quella a trovarsi nelle condizioni più critiche. Il capoluogo lombardo – secondo la classifica della società svizzera IqAir (che tra le altre cose produce purifcatori d’aria) – è la terza città più inquinata del mondo, dietro alle metropoli cinesi e indiane. IqAir segnala che la concentrazione di Pm2.5 è attualmente 22,3 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Oms. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, contesta però i dati. “Sono rivelazioni estemporanee fatte da un ente privato, io sono anche seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono”, polemizza il sindaco. Eppure, a rilevare il superamento dei limiti previsti per l’inquinamento è anche l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Per questo motivo – dal 21 febbraio – a Milano e in altre sette province della Lombardia scatteranno le misure antismog di primo livello. Previsto il divieto di circolazione delle auto a benzina fino a euro 1 e diesel euro 4, dalle 7:30 alle 19:30 dal lunedì alla domenica.

Smog alle stelle anche in Emilia

Il problema dell’inquinamento non attanaglia solamente le città lombarde. In Emilia-Romagna sono stati registrati livelli di particolato pm10 oltre il doppio della soglia giornaliera indicata per legge, ovvero 50 microgrammi per metro cubo. Un limite che è stato infranto nel Piacentino, che con 119 microgrammi ha raggiunto il valore più alto registrato da inizio anno nella regione. Modena, invece, è già a 29 sforamenti giornalieri del limite ed è molto vicina alla soglia dei 35 annui indicati dall’Ue. A Bologna e provincia, invece, gli sforamenti sono stati 6 in due settimane, con un valore massimo di 93 registrato domenica.

Alessandro Raeli

Nato nel '98 nella terra del sole, del mare e del vento. Mi sono laureato in Interpretariato e Comunicazione all'Università Iulm di Milano, dove ho successivamente conseguito la laurea magistrale in Traduzione Specialistica. Appassionato di Formula 1 e dello sport in generale, sogno di diventare giornalista sportivo.