E’ una sfida all’ultimo voto quella tra il M5S e il PD, per giocarsi il ruolo di primo partito in Italia. Una sfida che si concluderà solo con le prossime elezioni politiche, probabilmente a marzo.
Secondo l’ultimo sondaggio dell’Atlante politico di Demos, rispetto agli ultimi mesi non si registrano grandi scostamenti. La fiducia nel governo è stabile, intorno al 41%, il M5S e il PD continuano a contendersi il primato. Nello specifico, i Cinque stelle si confermano il primo partito d’Italia con il 27,6%, seguito dal Partito Democratico, a poco più di un punto percentuale di differenza. Seguono distanziati Lega Nord e Forza Italia, ciascuno con circa il 14-15% dei voti.
Il centro destra appare l’area politica maggiormente in crescita. Infatti, insieme, FI, Lega e FdI sfiorano il 34%, in crescita di circa quattro punti percentuali rispetto allo scorso marzo. I partiti a sinistra del Pd, invece, tutti assieme raggiungono l’8%.
Secondo questi sondaggi, si delinea uno scenario molto incerto, che potrebbe portare a un periodo di grande instabilità, dovuto anche al referendum sull’autonomia di Lombardia e Veneto, che si terrà la prossima domenica. In merito, il sondaggio di Demos mostra come il grado di informazione sia elevato: quasi 7 elettori su 10, in Lombardia, e quasi 8 in Veneto, sono a conoscenza sulla scadenza elettorale e per quale questione andranno a votare. Più di 4 italiani su 10 conoscono la ragione del referendum. Sanno cioè che si voterà per rivendicare maggiore autonomia e non la secessione, come successo in Catalogna.
È indubbio che le tensioni dell’Europa abbiano ripercussioni anche in Italia. Il risultato di ieri in Austria allunga l’ombra dell’estrema destra, mentre il voto catalano produce ancora dibattito e conflitto, soprattutto in quegli elettori lombardi e veneti, circa il 15%, che vorrebbero seguire le orme dell’indipendenza.
