Sono i turisti i veri gladiatori, nessuno ha mollato: Colosseo chiuso per sciopero, i sindacati fanno i leoni

Cercano riparo come possono gli sfortunati turisti abbandonati sotto il sole cocente per la chiusura del Colosseo: le sigle sindacali più importanti (Cgil, Cisl,Uil) hanno indetto ieri uno sciopero che ha spiazzato i visitatori del celebre monumento.
«A causa dell’assemblea sindacale del personale di custodia il monumento resterà chiuso fino alle 12,30». Questo il contenuto del comunicato che ha sfidato la pazienza della persone pronte pagare pur di mettere piede nell’arena.
La tenacia dei turisti. Ieri mattina c’è chi non ha mollato: alcuni sostavano speranzosi sotto al sole in attesa della mezza, ora in cui sarebbe stato possibile visitare il Colosseo. Altri, vista la ricchezza monumentale della città, hanno tentato di visitare le zone archeologiche limitrofe all’anfiteatro Flavio: Terme di Caracalla, Terme di Diocleziano, palazzo Massimo alle Terme. Ma il buongiorno si vede dal mattino: lo stesso sciopero vale anche per questi siti.
Il motivo dello sciopero. Secondo Ivano Giacomelli, segretario regionale dell’Uilpa (organizzazione sindacale del pubblico impiego impegnata nella tutela dei diritti dei lavoratori della Pubblica Amministrazione), «Il contratto del personale di vigilanza prevede l’obbligatorietà di svolgere un terzo dei turni festivi all’anno, vista la carenza del personale non basta per garantire la sorveglianza e la sicurezza nei musei. Pertanto a marzo abbiamo sottoscritto un accordo che prevede il superamento dei turni festivi, da un terzo al 50%, accordo che avrebbe permesso sia la sicurezza che la vigilanza nei musei, ma l’ufficio del bilancio del Mef non ha inteso registrarlo». Secondo i sindacati questa situazione «provocherà la mancanza di personale per aprire i musei e garantire la sicurezza». In serata sono arrivate le rassicurazioni del ministero dei Beni e delle attività culturali: «Risolvere questa situazione  è tra le priorità del ministero.  L’importanza di chi si occupa della sorveglianza e della sicurezza è ben chiara al ministro. In luglio nell’incontro con i sindacati si vaglieranno le prime soluzioni».

Alessio Perigli