Spazio alle donne nel nuovo governo francese, almeno sulla carta

Diciassette donne nella nuova squadra di governo guidata dal primo ministro Jean Marc Ayrauld. La metà esatta dei 34 posti assegnati. Oggi pomeriggio si riunirà per la prima volta il nuovo governo francese dell’era Hollande, esecutivo che comprende due poltrone in più rispetto a quelle assegnate nella precedente legislatura conservatrice.
Quote rosa rispettate ma non sono tutti posti di rilievo.
Parità numerica tra uomini e donne ma, andando a vedere nello specifico i compiti assegnati, è piuttosto evidente il minor peso sostanziale concesso alle seconde. Fa eccezione Christiane Taubira, deputata della Guiana nota per la legge sulla lotta alla schiavitù che porta il suo nome, che ha ricevuto il dicastero della giustizia. Martine Aubry, segretario del Partito Socialista e sindaco di Lille, figlia del politico ed economista Jacque Delors, delusa dopo la mancata investitura a premier ha rifiutato il posto offertole a capo del Ministero della cultura e della comunicazione. Al suo posto, la nipote di un immigrato italiano, la socialista Aurélie Filippetti. Scorrendo la lista delle donne ministro, troviamo ancora Nicole Bricq, specialista delle finanze pubbliche, al ministero dell’ecologia mentre la leader ecologista Cecile Duflot ha ottenuto il ministero per l’uguaglianza territoriale. Ministro per i diritti delle donne e portavoce del governo sarà invece la franco marocchina Najat Vallaud-Belkacem, Marisol Touraine agli affari sociali e alla salute. Valérie Fourneyron guiderà il ministero dello sport, della gioventù, e dell’educazione popolare; istruzione e ricerca vanno a Geneviève Fioraso, funzione pubblica a Marylise Lebranchu. Posti da viceministro per Delphine Batho,  Yamina Benguigui, Marie-Arlette Carlotti, Michèle Delaunay, Fleur Pellerin e Sylvia Pinel.
Lontani dai cugini d’oltralpe in quanto a numeri.
Volendo fare un raffronto con l’attuale situazione italiana, sui 18 ministeri del sobrio governo Monti, c’è solo un tris di donne che però, in quanto a rilevanza, pesa molto: Elsa Fornero a guidare il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con delega alle Pari opportunità, Paola Severino ministro della Giustizia e Anna Maria Cancellieri agli Interni. Ruoli chiave, soprattutto in questo periodo storico di consistenti riforme del sistema pensionistico e dello statuto dei lavoratori.

Giulia Di Stefano