Olindo Romano e Rosa Bazzi, durante uno dei processi. | Foto Ansa

Strage di Erba, al vial'udienza sull'istanzadi revisione del processo

Azouz Marzouk: "È una rivincita" Il Pg: "Giuste le sentenze"

BRESCIA – A 13 anni dalla condanna definitiva all’ergastolo decisa dalla Cassazione, Olindo Romano e Rosa Bazzi sono tornati in aula oggi, 1° marzo,  per la prima udienza sull’istanza di revisione del processo per la strage di Erba. I legali della coppia puntano su nuove prove che potrebbero portare all’assoluzione dopo 18 anni dagli omicidi dell’11 dicembre 2006.


“Nessun fatto nuovo dal punto di vista probatorio”, è la tesi invece dell’Avvocato dello Stato Domenico Chiaro, che questa mattina ha aperto l’udienza. “Siamo di fronte a una manifesta inammissibilità delle richieste di prova. Si sono superati determinati limiti, spetta a noi far tornare questo processo nell’alveo della normalità”, ha dichiarato, parlando a questo proposito di “can can mediatico”. A contestare le richieste della difesa anche il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli, che ritiene inverosimile la pista della criminalità organizzata: “Hanno ragione le sentenze”. Rispoli ha aggiunto infine che le prove che hanno portato alla condanna sono “impossibili da ribaltare”.

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Azouz Marzouk arriva per assistere all’udienza sull’istanza di revisione del processo nei confronti di Rosa Bazzi e Olindo Romano per la strage di Erba al tribunale di Brescia

Azouz: “Stiamo avendo la nostra rivincita”

Tra i sostenitori dell’innocenza della coppia c’è invece Azouz Marzouk, marito e padre di due delle vittime, in Tunisia al momento dei fatti. “Sono emozionato, stiamo avendo la nostra rivincita. Inizialmente pensavo che Olindo e Rosa fossero colpevoli, poi già nel primo anno dopo il massacro ho cambiato idea e ora credo che non sia stata fatta giustizia. Oggi possono riparare”, ha rivelato Azouz arrivando in Corte d’Appello a Brescia, che ha accolto la richiesta degli imputati di non essere ripresi dalle telecamere.

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La coda per assistere all’udienza

Strage di Erba, le due richieste di revisione del processo

I giudici, in particolare, esamineranno due richieste di revisione del processo: la prima presentata dagli avvocati di Romano e Bazzi, la seconda dal sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser. Se i rilievi saranno giudicati validi verrà aperto il processo di revisione, altrimenti verrà confermata la condanna.

Nel 2011 la Cassazione ha rigettato i ricorsi, rendendo definitiva la condanna in primo grado per gli omicidi di Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, oltre al tentato omicidio di Mario Frigerio, marito di Cherubini, sopravvissuto per una malformazione alla carotide. Nel 2012 i due coniugi hanno fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, senza successo.

La ricostruzione

L’11 dicembre 2006 vengono uccisi a sprangate e coltellate Raffaella Castagna, suo figlio di due anni Youssef, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Durante la furia omicida, in via Diaz, viene colpito anche Mario Frigerio, marito della Cherubini, principale testimone del delitto. Nei giorni successivi alla strage, infatti, Frigerio riconosce Olindo Romano come esecutore materiale, nonostante il fumo provocato dall’incendio appiccato dopo la strage. Olindo e Rosa vengono arrestati quasi un mese dopo, confessano e poi ritrattano a fine estate del 2007. Ma le confessioni, le testimonianze e le prove raccolte condannano la coppia all’ergastolo.

 

Niccolò Maurelli

Laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, grande appassionato di calcio e Formula 1. Cultura e sport sono gli ambiti che preferisco: quando sarò giornalista professionista, mi piacerebbe seguire i più grandi eventi sportivi internazionali.