Strisce blu, il Tar Lazio annulla gli aumenti tariffari

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Codacons – Comune di Roma, 1 a 0. Accogliendo il ricorso dell’associazione dei consumatori, il Tar del Lazio ha annullato la delibera con la quale nove mesi fa il Campidoglio aveva aumentato le tariffe per la sosta delle auto sulle strisce blu (passate da 1 euro a 1,50) e cancellato gli abbonamenti agevolati giornalieri e mensili.
La delibera in questione, secondo il Tar, si basa su un’istruttoria “incompleta e inadeguata”: non perché i parcheggi a pagamento non servano, anzi. I magistrati riconoscono “il fatto che le strisce blu costituiscano uno degli strumenti essenziali per la limitazione della circolazione e per superare le enormi criticità ambientali dei centri storici” (in quello di Roma circolano quasi 3 milioni di veicoli). Il potenziamento dei mezzi pubblici – hanno aggiunto però – avrebbe dovuto precedere e non seguire l’aumento tariffario. Tanto più che il Comune non ha verificato la specifica domanda di posti auto nelle diverse zone coinvolte e nemmeno introdotto tariffe differenziate a seconda della provenienza degli utenti coinvolti. Chi viene da zone ben servite dal punto di vista del trasporto pubblico, in pratica, dovrebbe pagare di più rispetto a chi si sposta da zone periferiche o mal collegate. Dal Tar arriva anche una critica al monitoraggio delle aree di sosta a pagamento fatto dall’Agenzia per la Mobilità: “L’analisi – si legge nella sentenza – si limita alla riproduzione degli elaborati dello studio condotto nel 2008 dalla commissione appositamente istituita”, senza che l’Agenzia l’abbia aggiornato o integrato autonomamente.
La bocciatura del Tar è la terza dall’inzio dell’anno, dopo quella della delibera comunale con cui si aumentavano i costi dei permessi per entrare nella Ztl e quella che sanciva l’incremento delle rette per gli asili nido. “Una sentenza culturalmente sbagliata, faremo ricorso al Consiglio di Stato”, si è affrettato a commentare l’assessore alla Mobilità Guido Improta a proposito dell’ultima sentenza, ma intanto l’Atac dovrà adeguarsi, e in fretta, con la prevedibile confusione che ne seguirà. Impossibile sostituire subito i parcometri e i ticket da grattare e da esporre sul cruscotto: per il momento, dunque, con 1,50 euro si potrà sostare non più per un’ora, ma per 90 o 75 minuti a seconda delle zone e gli ausiliari del traffico terranno conto soltanto dell’orario di inizio stampato sulla ricevuta, facendo ogni volta i conti per sapere quello di fine, con conseguente rischio di errori, contestazioni e ricorsi. Ancora più complicati saranno i calcoli per gli abbonamenti giornalieri e mensili, anche perché molti, appellandosi alla decisione del Tar, potrebbero chiedere la restituzione del sovrappiù pagato dal 29 luglio in poi, quando entrò in vigore la delibera ora annullata.

Anna Bigano

Anna Bigano

Nata il 10 luglio 1988, è l'unica veneta della redazione di Lumsa News. Dopo qualche vagabondaggio in giro per l'Europa, fra Freiburg e Oxford, e la laurea specialistica in Scienze dell’Antichità all’Università Cattolica di Milano, ha lavorato per alcuni mesi in un'agenzia di pubbliche relazioni. Da sempre affascinata dalla parola scritta, collabora con la redazione "Cultura e spettacoli " del quotidiano veronese L’Arena e con il mensile Primo Giornale, su cui scrive invece di cronaca e politica locale.