Trump su Twitter "Intesa Riad e Mosca sul petrolio"ma il Cremlino lo smentisce

I prezzi volano dopo la frase del tycoon L'Opec convoca una riunione d'emergenza

Le dichiarazioni del presidente americano Donald Trump fanno volare le quotazioni del greggio. Il tycoon, nella giornata di ieri, ha twittato sulla possibilità di un accordo fra Ryad e Mosca per mettere fine alla guerra dei prezzi del petrolio.

“Ho appena parlato con il mio amico Mohamed Bin Salman, il principe ereditario, che a sua volta ha parlato con Putin. Mi aspetto e spero che taglieranno la produzione di circa 10 milioni di barili, forse fino a 15 milione”. Questo il tweet del Capo della Casa Bianca.
Le quotazioni del petrolio hanno avuto un’impennata, cercando di voltare pagina rispetto a un primo trimestre nero. Guadagni del 35%, 25% fino al 47% del Brent, uno dei principali giacimenti di greggio nel mondo.

Il cinguettio di Trump ha messo le ali anche a Wall Street. Il Dow Joens sale del 2,24%. Il Nasdaq dell’1,72%, mentre lo S&P 500 del 2,27%. Gli indici hanno avuto un deciso balzo in avanti che ha consentito ai mercati di ignorare, per il momento, i dati sui sussidi alla disoccupazione schizzati a un nuovo record. I dati ufficiali saranno diffusi oggi ma la previsione che si supereranno le 100mila unità. Le richieste di disoccupazione sono già oltre 6 milioni e mezzo.

Per Putin però non c’è stata alcuna conversazione tra Mosca e Ryad e non ci sarebbe nessun accordo tra le parti. Il tycoon ha comunque confermato la sua posizione in una conferenza stampa alla Casa Bianca ieri sera. Trump ha quindi esplicitato “la loro volontà di arrivare a una intesa per evitare una situazione che sta uccidendo il settore e che danneggia tutti”. Ma al contempo il tycoon ha anche ribadito di non aver concesso alcun taglio alla produzione interna del petrolio americano.

Si tratta di vero giallo che potrebbe funestare gli indici azionari delle borse americane, e non solo, per tutta la giornata odierna. E mentre si cerca di fare chiarezza sui rapporti Usa Mosca, le cose sono cambiate ancora, per l’ennesima volta.

Le quotazioni hanno invertito il senso di marcia nel momento in cui l’OPEC ha convocato per la giornata di lunedì 6 aprile un meeting di emergenza. Il tutto sulla scia delle pressioni saudite.

Ovviamente le discussioni fra Paesi produttori avverranno in videoconferenza ma al momento non è ancora chiaro chi parteciperà. Nonostante le incertezze il mercato ha interpretato la notizia come altamente positiva e ha iniziato a sperare nell’imminente raggiungimento di un accordo sulla produzione.

Matteo Petri

Giovane studente appassionato di giornalismo, filosofia e musica. Nato nella provincia toscana di Lucca nel 1995, diplomato allo scientifico e laureato in filosofia a Pisa nel 2017. Compulsivamente curioso di natura, assillatore di domande professionista. Vespista, nonché bassista nel tempo libero.