HomeEsteri Coronavirus, la Francia propone un fondo esterno al Mes, Conte gli European Recovery Bond

"Soluzione oltre il Mes"
L'asse italo-francese
pressa per un fondo Ue

Ministri Le Maire e Gualtieri al lavoro

ma c'è opposizione di Germania e Olanda

di Diana Sarti03 Aprile 2020
03 Aprile 2020

In Europa si continua a riflettere su quali potrebbero essere gli strumenti migliori per sostenere le economie e evitare una crisi post Covid-19 ancora più profonda. Dalla Francia il ministro dell’Economia Bruno Le Maire, in un colloquio riportato dal Messaggero, propone un fondo europeo temporaneo e eccezionale esterno al Mes. L’importo sarebbe da quantificare, e avrebbe durata dai 5 ai 10 anni. “Potrebbe essere finanziato da contributi volontari dei Paesi membri o da una fiscalità specifica, potrebbe essere gestito dalla Commissione ed emettere delle obbligazioni con diverse garanzie comuni a tutti gli stati membri” spiega il ministro aggiungendo che, secondo lui, “niente sarebbe peggio che trovare soluzioni sostenute soltanto da alcuni membri e non da altri. Dobbiamo arrivare a una soluzione globale, potente e coordinata” dice. Questa soluzione non farebbe parte del bilancio Ue. Le Maire spiega anche che sta lavorando bene con il suo omologo italiano Roberto Gualtieri per una soluzione condivisa.

Poi, intervistato da France 24 e RFI, il francese ha ribadito l’importanza della riunione dei ministri delle Finanze Ue di martedì prossimo in cui sarà necessario prendere “decisioni e non chiacchiere”. Sul fronte opposto Germania e Olanda, che si oppongono agli Eurobond voluti invece da italiani e francesi.

Il tedesco Martin Schulz, ex presidente del Parlamento europeo e attualmente deputato socialdemocratico, rilancia il Mes e dice che sui Coronabond la coalizione tedesca è divisa: “L’Unione (Cdu-Csu) blocca. L’Spd con Norbert Walter-Borjans è favorevole” le sue parole riportate dal Der Spiegel.

Anche il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis pensa sia logico usare il Mes, perché è già capitalizzato e con capacità di prestito, però poi aggiunge: “Dobbiamo trovare un compromesso pragmatico, una soluzione su misura per questa crisi che ci permetta di attivarlo. Una qualche forma di condizionalità è legalmente necessaria, ma non stiamo parlando di una classica condizionalità macroeconomica” ha detto in un’intervista rilasciata a vari quotidiani europei.

Intanto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a cui il Mes non piace, da Repubblica rilancia la proposta di un European Recovery and Reinvestment Plan. “Si tratta di un progetto coraggioso e ambizioso che richiede un supporto finanziario condiviso e, pertanto, ha bisogno di strumenti innovativi come gli European Recovery Bond: dei titoli di Stato europei che siano utili a finanziare gli sforzi straordinari che l’Europa dovrà mettere in campo per ricostruire il suo tessuto sociale ed economico” spiega Conte, ribadendo che i titoli “non sono volti a condividere il debito che ognuno dei nostri Paesi ha ereditato dal passato, e nemmeno a far sì che i cittadini di alcuni Paesi abbiano da pagare anche un solo euro per il debito futuro di altri”.

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