TORINO – Mohamed Shahin è libero. L’imam di Torino ha lasciato il Cpr di Caltanissetta dopo la decisione della Corte di Appello di Torino dopo essersi pronunciata in merito alla cessazione del suo trattenimento nella struttura. Una detenzione, voluta dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi, arrivata come conseguenza delle parole dell’imam pronunciate lo scorso 9 ottobre. Durante una manifestazione pro Palestina a Torino, l’imam si era infatti espresso sull’attacco di Hamas verso Israele dicendosi “d’accordo con quello che è successo il 7 ottobre”. Posizione, questa, ribadita qualche giorno dopo: “Condanno sempre la violenza ma il 7 ottobre è stata una reazione ad anni di occupazione”.
La decisione dei giudici di Torino
I giudici di Torino, dopo diversi giorni di proteste, hanno accolto uno dei tanti ricorsi presentati dall’avvocato dell’imam. Secondo i giudici, soprattutto alla luce di nuove documentazioni fornite dalla difesa, non si è in presenza di elementi che possono far parlare di sicurezza per lo Stato e per l’ordine pubblico. Nel dettaglio, il provvedimento della Corte, si riferisce alla “cessazione del trattenimento nel Cpr” dell’uomo, disposto lo scorso 24 novembre. Oltre all’assenza di elementi significativi, i giudici hanno sottolineato che Shahin è da vent’anni in Italia ed è “completamente incensurato”.
Giorgia Meloni: “Così non difendiamo la sicurezza”
Subito dopo la decisione dei giudici la premier Giorgia Meloni ha parlato della questione sui social: “La Corte d’Appello di Torino ha disposto la cessazione del trattenimento dell’imam Mohamed Shahin, destinatario di un decreto di espulsione firmato dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Parliamo di una persona che ha definito l’attacco del 7 ottobre un atto di “resistenza”, negandone la violenza. Che, dalle mie parti, significa giustificare, se non istigare, il terrorismo. Qualcuno mi può spiegare come facciamo a difendere la sicurezza degli italiani se ogni iniziativa che va in questo senso viene sistematicamente annullata da alcuni giudici?”.
Le reazioni della maggioranza: “Schiaffo allo Stato”
Immediata la reazione della maggioranza. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ha parlato di “decisione assurda che va contro le decisioni dell’autorità dello Stato e manda un messaggio pericoloso”. Augusta Montaruli, vice capogruppo FdI alla Camera, invece denuncia la “resa della giustizia ai danni dei cittadini senza alcun elemento di diritto apprezzabile”. Per il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami, è “l’ennesimo schiaffo allo Stato e a chi ogni giorno lavora per proteggerlo. Una decisione grave e incomprensibile riguardo una persona che ha giustificato l’attacco terroristico del 7 ottobre, e l’ennesima conferma del livello di politicizzazione di una parte della nostra magistratura”.
Di tutt’altra idea gli eurodeputati di Sinistra Italiana Ilaria Salis e Domenico Lucano: “Shahin rischiava la deportazione dopo una vita passata in Italia. È una vittoria per lo stato di diritto, una sconfitta per la destra di Lega e Fratelli d’Italia, e per il governo e il ministro Piantedosi che avevano giustificato in tutti i modi la persecuzione dell’uomo”.


