Torna negli Usa l’incubo dell’11 settembre: tre i morti per l’esplosione di due bombe alla maratona di Boston

Tre morti, fra cui un bambino di 8 anni. 141 feriti, almeno 17 gravissimi. Molti (almeno 10) hanno subìto amputazioni. È il bilancio definitivo delle vittime causate dalle due bombe esplose ieri a Boston, durante la maratona cittadina, uno degli eventi sportivi più seguiti del mondo: è infatti la seconda maratona più “vecchia” dopo quella di Atene, arrivata ormai alla 117° edizione.Gli ordigni. Le due bombe sono esplose vicino al traguardo. Circa tre quarti dei 23mila corridori che hanno partecipato alla corsa erano già arrivati alla fine del percorso quando la prima bomba è esplosa attorno alle 14:50 (ora locale). Si suppone che l’esplosivo fosse sistemato all’interno di un cassonetto della spazzatura, vicino alla tribuna degli spettatori, in Boylston Street, poco fuori Copley Square, nel cuore della città. A distanza di 12 secondi è esplosa anche la seconda bomba, a poche centinaia di metri dalla prima. In tutto sarebbero stati trovati dagli investigatori anche altri due ordigni esplosivi, poi disinnescati. Nella serata, un incendio alla biblioteca John Fitzgerald Kennedy ha fatto pensare ad una relazione con gli attentati, ma dalle ultime informazioni sembra che l’evento sia indipendente. È stato subito chiuso lo spazio aereo della città e nella serata di ieri l’FBI ha assunto la guida delle indagini.
Le reazioni. Fra i corridori è scoppiato il panico quando hanno sentito le due esplosioni. “Quando c’è stata la prima, ho pensato fosse parte dei festeggiamenti, e ho continuato a correre” racconta al “New York Times” Jarrett Sylvester di 26 anni. “Sembrava un colpo di cannone. Poi è esplosa la seconda, e ho visto dei detriti volare in aria. Solo a quel punto ho realizzato che si trattava di una bomba. E ho iniziato a correre nella direzione opposta”. La reporter della tv locale Necn è terrorizzata. “Ero così vicina, è stato spaventoso. Ho sentito la forza dell’esplosione. La gente scappava. Ho visto vittime proiettate dappertutto”. Le forze dell’ordine hanno subito messo in sicurezza l’area. Hanno invitato prima le persone a non uscire di casa, e in secondo luogo hanno verificato tutte le borse lasciate sul luogo delle esplosioni. Ci sono anche state diverse segnalazioni di pacchi sospetti, poi infondate.
Caccia al colpevole. Ancora non si sa niente sui presunti colpevoli. Nelle prime ore dopo l’attentato, si era diffusa la voce che la polizia avesse arrestato un saudita. Ma la notizia è stata subito smentita. Le esplosioni arrivano durante i festeggiamenti del Patriots’ Day, una festa nazionale del Massachussets, che rievoca l’anniversario nelle Battaglie di Lexington e Concord del 1775. Le scuole erano chiuse e per strada c’erano circa un milione di persone. Ma la tragedia arriva anche a pochi giorni da un’altra ricorrenza. Il 19 Aprile del 1995 erano esplose delle bombe all’Alfred P. Murrah Federal Building ad Oklahoma City, causando 168 morti, fra cui nove bambini.

Domenico Mussolino