Trent'anni senza Guttusopittore neorealistaimpegnato anche in politica

L'artista siciliano che ha cambiato l'equilibrio tra reale e fantastico

Il mondo dell’arte e della cultura ricorda oggi Renato Guttuso, uno dei principali pittori italiani del Novecento, scomparso a Roma esattamente trenta anni fa. Nato a Bagheria, vicino Palermo, nel 1911, Guttuso è stato protagonista della pittura neorealista italiana che si espresse negli artisti del “Fronte Nuovo delle Arti”.

La passione per l’arte deriva probabilmente dall’influenza del padre – acquerellista dilettante – e dalla frequentazione della bottega di Domenico Quattrociocchi. Guttuso comincia giovanissimo a dipingere: i suoi primi quadri, infatti, risalgono all’età di 13 anni, mentre a soli 17 partecipa alla prima mostra.

Le sue opere diventano ben presto un punto di riferimento all’interno del neorealismo italiano. Le tematiche sociali e i soggetti ispirati alla sua terra, la Sicilia, caratterizzano sin da giovane la sua produzione. Finiti gli studi, si trasferisce prima a Milano e poi a Roma, dove nel 1931 espone alla I Quadriennale, entrando in contatto con i pittori della scuola romana di tendenza antinovecentista.

Nel corso degli anni, l’impegno politico e militare di Guttuso si fa sempre più acceso, come risulta evidente in alcune celebri tele degli anni Trenta come Fucilazione in campagna e Fuga dall’Etna. Negli anni Settanta, inoltre, decide di prendere parte attivamente alla vita del Paese, candidandosi e venendo eletto senatore per due legislature tra le fila del Partito Comunista Italiano, del quale aveva disegnato il simbolo nel Dopoguerra. La sua opera più famosa è probabilmente La Crocifissione, tela di grande formato del 1941, che però suscitò mille polemiche da parte anche del clero e del fascismo, poiché sotto il soggetto sacro denunciava chiaramente gli orrori della guerra.

Molto importante nella sua vita fu senz’altro la figura femminile. In molti ritratti dipinse Marta Marzotto, che fu sua amante per vent’anni, nonostante entrambi fossero sposati.

Guttuso morì a Roma all’età di 75 anni. Non ha avuto figli biologici riconosciuti, ma ne adottò uno poco prima della morte, Fabio Carapezza Guttuso. Sulla stampa si discusse a lungo di un presunto figlio segreto del pittore, tale Antonello Cuzzaniti, che per molti anni si batté per essere riconosciuto come erede di Guttuso.

Antonio Scali

Nato in provincia di Reggio Calabria 25 anni fa, ha conseguito una Laurea Triennale alla Lumsa in Lettere Moderne e una Magistrale alla Sapienza in Filologia. Da sempre affascinato dal giornalismo, ha maturato diverse collaborazioni con siti internet, radio e tv occupandosi principalmente di sport.