HomeEconomia Tria: “No a manovra-bis”. Ma la Commissione Ue boccia reddito e quota 100

Tria: "No alla manovra-bis"
Ma la Commissione Ue
boccia reddito e quota 100

Salvini: "Problemi economici per tutti"

Venerdì il giudizio di Fitch sul debito

di Massimiliano Cassano21 Febbraio 2019
21 Febbraio 2019

“Parlare di eventuale manovra correttiva è alquanto prematuro”. Così il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, rispondendo alle domande in un question time alla Camera. “A poco più di due mesi dal confronto con l’Europa – ha aggiunto – siamo tranquilli dell’accordo e della loro valutazione positiva”. Dal Mef filtra ottimismo, anche alla luce di “risorse per due miliardi di euro”, accantonate e rese indisponibili, che potrebbero essere utilizzate qualora dal monitoraggio dei conti pubblici ne emergesse la necessità.

Ma dal Bruxelles è in arrivo l’ennesima stangata. Nel “Country Report”, il rapporto annuale sull’economia italiana, la Commissione europea ha bocciato i due provvedimenti cardine del governo, reddito di cittadinanza e quota 100, definendoli “misure che riducono la crescita”. Nel documento, che verrà reso pubblico mercoledì ma di cui alcuni stralci sono stati pubblicati questa mattina su la Repubblica, si legge che la manovra “avrà effetti nefasti per il pil, il deficit e il debito. Tanto da rendere l’Italia un fattore di rischio contagio per tutta l’eurozona”.

Il governo intanto tira dritto. Il ministro degli Interni, Matteo Salvini, intervenuto questa mattina a Radio Anch’io ha dichiarato che “i problemi economici sono a livello continentale” e sull’ipotesi di una revisione della manovra ha commentato: “Stiamo parlando del nulla”.

Non si è fatta attendere la replica di Jean Claude Junker, presidente della Commissione europea, che ai cronisti che gli chiedevano se Salvini fosse troppo ottimista ha risposto: “Non è lui il ministro delle finanze”.

Intanto c’è attesa per il giudizio di Fitch, l’agenzia di rating che venerdì pubblicherà il nuovo giudizio sul debito italiano. Indiscrezioni parlano di una retrocessione al grado BBB-, l’ultimo prima del baratro. Sotto questa soglia, infatti, molte istituzioni finanziarie internazionali non potrebbero più mantenere le obbligazioni italiane, con conseguenze disastrose per le casse dello Stato.

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