NEW YORK – Dal palco dell’Assemblea Generale dell’Onu un Donald Trump agguerrito attacca gli alleati europei su migranti, petrolio e politiche verdi. Durante il suo discorso, durato circa un’ora e rallentato anche dai malfunzionamenti del teleprompter, il presidente americano non ha usato mezzi termini, definendo “imbarazzante” quell’Europa che “continua ad acquistare risorse energetiche dalla Russia e che rischia di soccombere se non attuerà rigide politiche sull’immigrazione e cambiamenti sulle sue idee energetiche suicide”.
Trump: “Ho risolto sette guerre in sette mesi”
Trump si è scagliato contro le Nazioni Unite anche sulla gestione dei conflitti, accusando l’organizzazione di spendere solo “parole vuote” che “non risolvono le guerre”. Lui, invece, ne avrebbe “risolte sette in sette mesi” senza ricevere “neanche una telefonata dall’Onu”. Le uniche cose che ha ottenuto sono “una scala mobile rotta e un gobbo che non funziona”, ha detto. Troppo debole, secondo il presidente Usa, la reazione dell’Europa agli sconfinamenti russi nei cieli baltici: “La Nato abbatta gli obiettivi”. Sull’Ucraina, invece, Donald ha le idee chiare: con l’appoggio di Nato ed Europa, Kiev può “riconquistare i territori persi” e vincere la guerra. Una dichiarazione che ha spiazzato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, atteso al Palazzo di Vetro nel pomeriggio di oggi (24 settembre) e protagonista, nell’ultimo anno, di un rapporto non sempre disteso con Trump.
Il botta e risposta tra The Donald e il Cremlino
Il presidente americano non ha risparmiato le critiche neanche all’omologo Vladimir Putin, definendo la Russia “una tigre di carta” a cui l’Europa continua a corrispondere grosse somme di denaro per l’acquisto di greggio e gas. Repentina la risposta del Cremlino, che difende la sua posizione accusando Trump di essere solo “un uomo d’affari che sta cercando di costringere il mondo intero a spendere più soldi in risorse energetiche americane”. Il portavoce di Putin Dmitri Peskov ha inoltre rigettato la metafora della “tigre di carta” ritenendo più adeguato un paragone con “un orso” in carne ed ossa, tradizionale simbolo russo: “Putin ha ripetutamente e con diversi gradi di emozione descritto il nostro orso. Non c’è niente di cartaceo in questo”.
La decisione dell’Ungheria sul gas russo
E mentre Ursula Von der Leyen, a margine dell’Assemblea Generale Onu, ribadisce la volontà europea di “staccarsi il prima possibile” dalla Russia per l’acquisto di combustibili fossili, l’Ungheria, tramite il ministro degli Esteri Peter Szijjarto, fa sapere agli alleati di non avere alcuna “intenzione di smettere di acquistare petrolio russo, anche se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump avanzerà una richiesta in tal senso”.
Il presidente americano vuole un’Europa più “Maga”
Infine Trump non ha nascosto il desiderio di vedere un’Europa più “Maga”, per riportare gli Stati del Vecchio continente a quell’età dell’oro che, secondo lui, sarebbe rifiorita in America grazie all’amministrazione repubblicana. Il presidente degli Stati uniti ha insistito molto anche sulla questione immigrazione, presentando alcuni dati a sostegno della sua tesi su politiche più stringenti: il 50% dei detenuti nelle prigioni tedesche sono stranieri, il 53% in Austria, il 54% in Grecia e il 72% nella “bella Svizzera”.
Macron mette in guardia sulla “legge del più forte”
La difesa delle posizioni delle Nazioni Unite è arrivata dal presidente francese Emmanuel Macron, che in un intervento all’Assemblea Generale ha detto chiaramente: “Non vogliamo che prevalga il principio del ‘più’ forte’. Questo è il rischio”. Con queste parole il leader del’’Eliseo ha messo in guardia gli alleati sugli effetti dell’indebolimento degli organismi internazionali.