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“Tutto il resto è noia”, il ricordo di Franco Califano a due anni dalla morte

di Alessandro Testa31 Marzo 2015
31 Marzo 2015

Franco Califano-2-2Se ne è andato due anni fa il “Califfo”, ma le sue canzoni sono sempre nel cuore di tutti. E sono tanti i suoi amici, da Gianni Minà a Edoardo Vianello, che continuano a tenerne vivo il ricordo. «Il 30 marzo 2013 ci lasciava il grande Franco Califano. Tutto il resto è noia», ha twittato ieri Fiorello, che per anni ne ha fatto una gustosa imitazione.

I Negramaro. Commosso anche il ricordo dei Negramaro, che gli hanno dedicato una cover della sua canzone “Roma nuda”, del 1977. «Roma è nuda senza il poeta! – ha scritto Giuliano Sangiorgi – da quando il califfo è andato via per sempre dalle sue strade fatte di asfalto e di preghiere. Per ogni verso di Franco c’è un vicolo di Roma in cui perdersi, di notte. Per ogni nota, il suono di una nuova alba sulla città più antica del mondo. Come antico è il canto del suo poeta. Tanto antico quanto modernissimo. Ci manca sentire le sue storie in musica».

Le iniziative-ricordo. Ieri sua la casa-museo di via Laurentina è stata aperta al pubblico, con un’iniziativa dal titolo ironico «Il 30 m’arzo». Il cinema Lux ha ospitato invece un concerto-tributo, seguito dalla proiezione del film di Stefano Calvagna Non escludo il ritorno, uscito lo scorso anno. Lo stesso motto, preso dal titolo di una sua canzone del 2005, è inciso per volontà del cantante sulla sua tomba, che si trova nel cimitero di Ardea.

Una piazza per il Califfo. Proprio il piccolo comune a sud di Roma potrebbe presto dedicare a Califano una piazza. Lo ha annunciato il sindaco Luca Di Fiori – che ora dovrà chiedere una deroga al prefetto, dato che il cantante è morto da meno di dieci anni – durante una serata ricordo. In quell’occasione gli amici del Califfo avevano donato al primo cittadino una targa stradale con scritto “piazza Franco Califano. Poeta e saltimbanco”.

La carriera. Nato nell’allora Libia italiana nel 1938, Francesco Califano (detto Franco) è cresciuto in provincia di Salerno per poi trasferirsi a Roma, dove ha iniziato la sua carriera di cantante e quella – ancora più prolifica, 1.300 brani – di autore di canzoni: tra le sue più note Minuetto (cantata da Mia Martini) e Un grande amore e niente più, con cui Peppino Di Capri vinse il festival di Sanremo nel 1973. Tutto il resto è noia è invece la canzone più nota della sua carriera di cantautore. Come produttore negli anni ’70 ha scoperto e lanciato i Ricchi e Poveri.

Gli eccessi. Donnaiolo incallito, Califano è stato arrestato due volte per possesso di sostanze stupefacenti – e ha trascorso tre anni e mezzo in carcere, venendo poi assolto in entrambi i casi. Nella sua vita anche la passione per le moto – abbandonata quando divenne obbligatorio l’uso del casco – e per le automobili veloci, di cui ne possedeva contemporaneamente almeno tre, acquistando sempre l’ultimo modello.

Alessandro Testa

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