Uccisa Camille Lapage, fotoreporter francese 26enne

Processed with VSCOcam with b5 presetIl conflitto in corso nella Repubblica centrafricana aggiunge un altro nome alla lista (stilata da Reporter Senza Frontiere) dei 15 giornalisti uccisi in tutto dall’inizio dell’anno. La 26enne fotoreporter francese, Camille Lapage, che da un mese si spostava nelle zone “più calde” del Paese per girare un reportage, è stata trovata morta il 13 maggio scorso a ovest di Bangui. A ritrovare il corpo senza vita della ragazza – come si legge in una nota del ministero degli Esteri francese – sono state le forze transalpine della missione Sangaris durante un pattugliamento.

Il presidente francese François Hollande ha chiesto che venga fatta “piena luce” sull'”assassinio” della giovane fotografa per individuare i responsabili dell’agguato, ma sulla dinamica della vicenda non sembrano esserci ombre. Secondo le prime ricostruzioni della gendarmeria centrafricana, infatti, la giovane freelance è rimasta coinvolta in uno scontro armato mentre si spostava insieme a un gruppo di militari cristiani anti-balaka, con cui stava da una quindicina di giorni, per testimoniare i conflitti che vanno avanti ormai da tempo. L’attacco sarebbe avvenuto nel villaggio di Gallo lungo la strada che collega Bouar alla frontiera con il Camerun, e sarebbe stato organizzato da un gruppo di ex combattenti di Seleka (i ribelli musulmani che continuano a spostarsi armati in molte zone del Paese). I guerriglieri anti-balaka hanno risposto al fuoco dei Seleka, dando inizio a un efferato scontro nel quale avrebbero perso la vita almeno dieci uomini: quattro miliziani cristiani – tra cui Camille – e sei combattenti musulmani. Al termine dei combattimenti i cadaveri dei caduti anti-balaka, compreso quello della fotografa, sono stati caricati sul veicolo sul quale sono stati ritrovati, il giorno successivo, dalle forze francesi della Sangaris.

“Cerco di mostrare il lato umano di ogni storia, di mostrare ogni persona che fotografo come se fossero mio fratello e mia sorella”. Diceva Camille quando parlava del suo lavoro, coem ricorda il suo collega Nicholas Kulish al New York Times. E con lo stesso obiettivo aveva quindi deciso, sapendo bene a cosa andava incontro, di andare nella Repubblica centrafricana a testimoniare l’emergenza umanitaria che dal 2012 ha colpito il Paese. Quella della Lepage è la prima uccisione nella Repubblica centrafricana di una giornalista occidentale e il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha “condannato fermamente” l’accaduto, ricordando che – secondo le norme internazionali – i giornalisti in zone di conflitto sono civili che, in quanto tali, vanno protetti.

Flavia Testorio

Flavia Testorio

Nata a Roma il 09 dicembre 1991. Laureata in scienze della comunicazione presso l’università Lumsa di Roma, presentando una tesi sulla trattazione giornalistica dei casi di suicidio in Italia. Ha avuto una piccola collaborazione con il giornale online Prismanews.net, per il quale si è occupata soprattutto della terza pagina. Ha frequentato la Universidad San Pablo CEU di Madrid nel primo semestre dell’a.a. 2012/2013, partecipando al progetto Erasmus. La fotografia è una delle sue passioni.