STRASBURGO – Import dimezzato e dazi fuori quota che passano dal 25% al 50%. È questo il fulcro del nuovo scudo commerciale varato dall’Unione europea per proteggere l’industria siderurgica, da tempo sotto pressione per l’arrivo massiccio di prodotti stranieri a basso costo, soprattutto dalla Cina. Le nuove misure, presentate a Strasburgo dal vicepresidente della Commissione Ue, Stephane Sejourné, e dal commissario al Commercio Maros Sefcovic, entreranno in vigore nel 2026, al termine delle attuali salvaguardie.
Soddisfatti i produttori europei, che ottengono anche l’impegno della Commissione a estendere nei prossimi due anni le tutele ad altri prodotti con alto contenuto di acciaio, come elettrodomestici e macchinari. “Solo nel 2024 il settore ha perso 18mila posti” – ha dichiarato Sejournè – con un calo produttivo costante dal 2017. L’Europa è l’unica regione al mondo ad aver ridotto la capacità produttiva, mentre a livello globale l’eccesso di acciaio continua a crescere, con un picco previsto di 721 milioni di tonnellate già entro il 2027. A causa dei dazi introdotti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, la Cina potrebbe moltiplicare le esportazioni, andando a controbilanciare la chiusura del mercato americano.
Un cambio di rotta rispetto al passato liberalismo commerciale europeo, accelerato anche dalle pressioni americane. Per Eurofer, l’Associazione Europea dei produttori di acciaio, si tratta di “una vera ancora di salvezza”. Cautela, invece, dall’italiana Federacciai, che teme negoziati troppo morbidi con la Cina in sede WTO. Esenzioni previste per Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Ucraina, mentre Regno Unito e Svizzera resteranno soggetti a trattative bilaterali.

Giorgetti difende Trump: “Sta riscrivendo l’economia mondiale”
Nel frattempo, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, prende le difese di Trump affermando che il presidente statunitense “sta riscrivendo quelle che sono le regole dell’economia mondiale” e, riferendosi all’Europa e all’Italia, consiglia di attrezzarsi per “riscrivere le regole dell’economia e soprattutto per quanto ci interessa difendere gli interessi italiani”.