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HomeCronaca Valente (Pd) sul Codice Rosso: “Il braccialetto è essenziale ma così perde di credibilità”

Valente (Pd) sul Codice Rosso:
“Il braccialetto è essenziale
ma così perde di credibilità”

È Fastweb a gestire i dispositivi

“Il contratto con l’azienda va rivisto”

di Enza Savarese04 Novembre 2025
04 Novembre 2025
Valente Femminicidi

Valeria Valente, membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio

Intervenire sulle criticità legislative del Codice Rosso. È l’unica strategia da intraprendere per aiutare le donne vittime di violenze. Lo sa bene la senatrice del Partito democratico Valeria Valente, membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio. Con Lumsanews la parlamentare dem affronta non solo il tema delle proposte legislative in atto sul tema, ma soprattutto le criticità legate ai braccialetti elettronici. 

Senatrice, lei ha più volte interrogato il ministro della Giustizia sul tema dei braccialetti elettronici e sulle criticità della società incaricata dell’installazione, ovvero Fastweb. La Commissione d’inchiesta sul femminicidio ha avuto un riscontro diretto sul caso da parte dell’azienda?

“Rappresentanti di Fastweb sono stati auditi dalla Commissione ma l’audizione è stata secretata, quindi non posso divulgare le informazioni fornite. Sul tema ho chiesto delucidazioni, sia in occasione di question time che attraverso interrogazione scritta, ai ministri competenti. A mio avviso il contratto in essere con Fastweb andrebbe rivisto, anche alla luce delle nuove norme. Scarsità dei dispositivi, dilazione del tempo previsto per applicare il braccialetto elettronico anti stalking (quattro giorni da contratto), eccesso dei falsi allarmi dovuti soprattutto ad apparecchio scaricato, perdita di segnale o altro. Si deve rispondere a queste criticità con urgenza perché si rischia che il braccialetto elettronico perda credibilità, quando invece è uno strumento efficace. Andrebbe poi anche valutata la possibilità di un sistema di monitoraggio centralizzato che faccia da filtro rispetto ai falsi allarmi, liberando in questo modo il personale di polizia giudiziaria delle sale operative locali da questo compito. Si può pensare ad un centro nazionale che opera a livello di intelligence centrale gestito da personale delle Forze dell’Ordine formate e specializzate allo scopo”.

Secondo i dati del Viminale, sono 12.192 i braccialetti elettronici in uso. 5.929 per stalking. È lo strumento giusto per la prevenzione dei casi di femminicidio?

“Il braccialetto come  strumento di controllo delle misure cautelari può rivelarsi prezioso ed essere un “salvavita” per le donne, ma se non funziona può addirittura complicare la situazione inducendo la vittima a sentirsi al sicuro quando non lo è. A seguito dell’approvazione del cosiddetto “Codice Rosso rafforzato”, nel novembre del 2023, l’applicazione del braccialetto elettronico è diventata obbligatorio per un maggior numero di reati legati alla violenza di genere. È da qui che sono cominciate a emergere delle criticità rispetto alla disponibilità dello strumento. Oltre a questo, registriamo la denuncia, riportata anche dalla stampa, di problemi tecnici su cui abbiamo chiesto e chiediamo un intervento risolutivo. Detto questo, credo che siano indispensabili la qualità e la puntualità, il rigore dell’ascolto della donna che denuncia la violenza, presupposto per l’adozione delle misure necessarie a proteggerla. Un’attenta e tempestiva valutazione del rischio che la donna corre e una puntuale valutazione della pericolosità sociale dell’uomo violento sono prioritarie e, per questo, fondamentale è investire nella formazione e specializzazione degli operatori e delle operatrici”.

Quali proposte legislative sarebbero più utili per contrastare il fenomeno?

“Noi abbiamo un quadro normativo all’avanguardia che necessita, però, di un ulteriore intervento per essere completo. Serve l’introduzione del reato di molestie sessuali nei rapporti di studio e di lavoro e una legge sul consenso che affermi chiaramente che ‘solo il sì è sì’, cioè che ogni rapporto sessuale senza consenso libero, consapevole, esplicito e continuato è violenza. Il punto però è comprendere che nessuna legge potrà mai essere sufficiente per sradicare un fenomeno strutturale di carattere culturale senza il superamento della cultura patriarcale e della mentalità maschilista che ancora strutturano la nostra società e che affondano le radici in una sperequazione di potere fra i sessi. Per questo è importante promuovere l’educazione sessuoaffettiva, lo sviluppo di rapporti paritari fin dai banchi di scuola”.

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