MILANO – L’inchiesta per turbativa d’asta su San Siro “il giorno stesso” del rogito “fa pensare”. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato così l’inizio delle indagini, a margine di un evento a Palazzo Lombardia. Lo scorso 5 novembre è stato infatti firmato il rogito per l’acquisto dello stadio e delle aree circostanti. Un momento storico: dopo 90 anni di gestione comunale, l’impianto è passato nelle mani di Milan e Inter. “Abbiamo fatto tutto per bene e abbiamo rispettato le regole. Una volta ricevuta la manifestazione di interesse delle squadre, l’abbiamo tenuta fuori per i tempi necessari”, ha aggiunto il primo cittadino. “Il tempo minimo è 30 giorni, l’abbiamo tenuto fuori un po’ di più, ma mi sembra proprio un approccio molto teorico quello espresso da chi si oppone”, ha poi aggiunto.
Trotta: “Operazione di speculazione immobiliare”
Una serie di documenti verrà depositata nei prossimi giorni in procura a Milano dal promoter Claudio Trotta, tra i fondatori del comitato Sì Meazza. L’imprenditore è stato sentito come testimone nell’indagine per turbativa d’asta sulla compravendita dello stadio. Secondo Trotta, la manifestazione di interesse che ha portato Inter e Milan a diventare i proprietari di San Siro, oltre ai tempi troppo stretti per consentire ad altri imprenditori di depositare i loro progetti, sarebbe stata costruita per consentire “un’operazione di speculazione immobiliare”. Questo perché è stata venduta non solo la struttura ad anelli, ma anche la zona attorno sui cui sorgeranno nuovi edifici.


