Un frame del video dei Carabinieri sulla "baby gang delle stazioni ferroviarie" sgominata dai Carabinieri a Vigevano, che ha portato a quattro arresti e sei denunce. Si tratta di una banda di ragazzini 'bulli' quindicenni che avrebbe agito come un 'branco' prendendo di mira i soggetti ritenuti più deboli e incapaci di difendersi, scegliendoli tra compagni di classe o vicini di casa. Le violenze venivano poi esibite come trofei su sistemi di messaggistica istantanea. Bersaglio principale delle violenze era stato soprattuto un ragazzo di 15 anni, studente di prima superiore, definito dagli inquirenti "fragile". Vigevano (Pavia), 14 marzo 2017. ANSA/ UFFICIO STAMPA-CARABINIERI LOMBARDIA +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

Bullismo sui coetaneipresa baby gangdi 15enni a Vigevano

Picchiavano e violentavano altri ragazzi postando le "imprese" sui social network

Hanno in media 15 anni i membri della “baby gang delle stazioni ferroviarie” di Vigevano, in provincia di Pavia. Quattro di loro sono stati arrestati oggi e sei denunciati dopo le indagini condotte dai carabinieri. Il gruppo, tutti adolescenti di “buona famiglia”, figli di professionisti, commercianti, impiegati e operai, agiva in branco, picchiando e violentando i coetanei più indifesi, scelti tra compagni di classe e vicini di casa. Tutte le loro “imprese” venivano filmate con i telefonini e diffuse sui social network, alla stregua di trofei.
La vittima “preferita” era un “quindicenne fragile”, agganciato dal capo banda, che il ragazzo credeva suo amico e per cui provava un sentimento di emulazione. Per non essere emarginato, aveva accettato inizialmente piccole angherie e prese in giro, che ben presto si sono trasformate in atti persecutori e violenti. Dalle indagini risulta che in un’occasione è stato costretto a bere alcolici fino a ubriacarsi. Poi gli è stata messa una catena al collo e ed è stato portato in giro per strada, come un cane al guinzaglio. Il ragazzo sarebbe stato anche brutalizzato sessualmente.
I carabinieri di Vigevano, condotti dal capitano Rocco Papaleo, una volta venuti a conoscenza di questo e altri episodi, hanno dovuto convincere alcuni genitori a denunciare, nonostante la paura di ripercussioni. Infatti, alcuni tra gli indagati dovranno rispondere anche di una “spedizione punitiva”, risalente a febbraio 2017. Due coetanei, sospettati di aver raccontato tutto alle autorità, sono stati aggrediti mentre tornavano a casa. L’intervento di un genitore, casualmente nei paraggi, ha impedito che ci fossero gravi conseguenze per i due studenti.
I ragazzi arrestati sono stati condotti all’istituto penale minorile Beccaria di Milano. Sono accusati di concorso in violenza sessuale, riduzione in schiavitù, pornografia, violenza privata aggravata mediante lo stato di incapacità procurato alla vittima. Inoltre dovranno rispondere di danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio. Per passatempo la baby gang era solita lanciare sassi, rompere finestrini e imbrattare le carrozze con gli estintori. A ottobre avevano gettato sassi contro un treno regionale, provocando ritardi di 30 minuti nella corsa.

Marina Lanzone

Nata a Monopoli (Ba) il 17 febbraio 1993. Laureata in Lettere all'Università di Bari, ha iniziato a collaborare con una testata on-line. Nel 2016 ha frequentato un Master in giornalismo semestrale che le ha offerto l’opportunità di fare uno stage presso la sede romana del Tg5. Appassionata di teatro e cinema ma anche costume e società ha iniziato il secondo master in giornalismo presso la Lumsa per mettersi in gioco e diventare una giornalista multitasking.