Hanno in media 15 anni i membri della “baby gang delle stazioni ferroviarie” di Vigevano, in provincia di Pavia. Quattro di loro sono stati arrestati oggi e sei denunciati dopo le indagini condotte dai carabinieri. Il gruppo, tutti adolescenti di “buona famiglia”, figli di professionisti, commercianti, impiegati e operai, agiva in branco, picchiando e violentando i coetanei più indifesi, scelti tra compagni di classe e vicini di casa. Tutte le loro “imprese” venivano filmate con i telefonini e diffuse sui social network, alla stregua di trofei.
La vittima “preferita” era un “quindicenne fragile”, agganciato dal capo banda, che il ragazzo credeva suo amico e per cui provava un sentimento di emulazione. Per non essere emarginato, aveva accettato inizialmente piccole angherie e prese in giro, che ben presto si sono trasformate in atti persecutori e violenti. Dalle indagini risulta che in un’occasione è stato costretto a bere alcolici fino a ubriacarsi. Poi gli è stata messa una catena al collo e ed è stato portato in giro per strada, come un cane al guinzaglio. Il ragazzo sarebbe stato anche brutalizzato sessualmente.
I carabinieri di Vigevano, condotti dal capitano Rocco Papaleo, una volta venuti a conoscenza di questo e altri episodi, hanno dovuto convincere alcuni genitori a denunciare, nonostante la paura di ripercussioni. Infatti, alcuni tra gli indagati dovranno rispondere anche di una “spedizione punitiva”, risalente a febbraio 2017. Due coetanei, sospettati di aver raccontato tutto alle autorità, sono stati aggrediti mentre tornavano a casa. L’intervento di un genitore, casualmente nei paraggi, ha impedito che ci fossero gravi conseguenze per i due studenti.
I ragazzi arrestati sono stati condotti all’istituto penale minorile Beccaria di Milano. Sono accusati di concorso in violenza sessuale, riduzione in schiavitù, pornografia, violenza privata aggravata mediante lo stato di incapacità procurato alla vittima. Inoltre dovranno rispondere di danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio. Per passatempo la baby gang era solita lanciare sassi, rompere finestrini e imbrattare le carrozze con gli estintori. A ottobre avevano gettato sassi contro un treno regionale, provocando ritardi di 30 minuti nella corsa.

Bullismo sui coetaneipresa baby gangdi 15enni a Vigevano
Picchiavano e violentavano altri ragazzi postando le "imprese" sui social network