Una donna dice basta alla violenza sulle donne. Freepics

Violenza sulle donneStretta al Codice Rossodal 30 settembre

Sangiuliano: "Lavorare sulla cultura" Ieri altre due vittime ad Alessandria

ROMA – Entreranno in vigore il 30 settembre nuove norme per una stretta al codice Rosso. Tra le novità allo studio dell’esecutivo, c’è l’obbligo per il pubblico ministero di assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti entro tre giorni. Nel caso la tempistica non venga rispettata, il procuratore della Repubblica può revocare l’assegnazione al pubblico ministero e nominarne un altro. Prevista inoltre una relazione semestrale sul rispetto del termine dei tre giorni. 

Oggi, 20 settembre, la commissione bicamerale d’inchiesta si è riunita per discutere le modifiche alle norme già in vigore. “L’antidoto alla violenza è il forte senso di rispetto nei confronti delle donne e della Carta costituzionale, dobbiamo riconoscere l’uguaglianza tra uomini e donne”, ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, durante l’incontro. Un commento positivo è arrivato anche dalla ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, che ha sottolineato la necessità di “lavorare sulla cultura del rispetto”, perché per questo argomento non esistono differenze politiche”. Focus dell’appuntamento la prevenzione della violenza di genere attraverso l’educazione, ma non solo. Serve maggiore velocità nel raccogliere le denunce, così come pene più certe, puntuali e dure. Al centro del dibattito la vittimizzazione secondaria, secondo cui la vittima viene colpevolizzata per aver tenuto atteggiamenti che possano aver incoraggiato la violenza.

Secondo gli ultimi dati del Viminale sarebbero oltre 80  gli omicidi di donne da gennaio. L’ultimo episodio risale a al 27 settembre, quando ad Alessandria un uomo di 66 anni ha ucciso la moglie e il figlio 17enne nella propria abitazione, per poi accoltellare a morte la suocera in una casa di cura. L’uomo si è poi tolto la vita. “Sono rovinato, sono disperato, non ho più speranze”, ha scritto l’uomo su un biglietto ritrovato dalla polizia. Una famiglia sterminata, per il momento, senza alcun motivo apparente. Intanto, proseguono le indagini per chiarire la dinamica.

Giulia Mutti

Nata in Toscana, lì dove le Apuane si affacciano sul mar Tirreno, sono laureata in Lettere all’università “La Sapienza” di Roma. Nella città eterna, ho maturato interessi in campo letterario e giornalistico, strade che ho scelto di seguire con perseveranza e dedizione. Appassionata, da sempre, di temi di attualità e politica, ritengo che i fatti, di per sé, non esistano senza le motivazioni e i sentimenti degli uomini che li governano.