MILANO – Si tinge di giallo il decesso di Maurizio Rebuzzini, il critico fotografico 74enne trovato agonizzante mercoledì 17 settembre all’ingresso del suo studio a Milano. Per avere un po’ di chiarezza si dovranno aspettare l’esito dell’autopsia e l’analisi delle immagini di sicurezza del palazzo di via Zuretti, luogo in cui l’uomo è stato rinvenuto.
Aperta un’inchiesta per omicidio volontario
I segni sul collo della presunta vittima hanno però obbligato la pm di turno, Maria Cristina Ria, ad aprire un’inchiesta per omicidio volontario. Prende sempre più piede, infatti, l’ipotesi che si possa trattare di un assassinio. Idee suffragate da uno dei vicini che nella serata aveva sentito delle grida – “probabilmente di richieste di aiuto” – prima dell’arrivo dell’ambulanza.
Inutile la corsa in ospedale
A trovare Rebuzzini in fin di vita è stato il figlio e collaboratore Filippo. Ha lanciato l’allarme alle 18,42. Stando al suo racconto, sarebbe andato a cercare il padre dopo che l’uomo non gli avrebbe risposto al telefono. “La porta era aperta” – ha raccontato il 44enne – “ho provato a fargli il massaggio cardiaco, poi mi ha aiutato un vicino”. Quando sono arrivati i soccorsi per Rebuzzini c’è stato poco da fare. Inutile anche la corsa in ospedale, dove è stato constatato il decesso “per arresto cardiaco alle ore 19,45”.
Sul corpo dell’uomo numerose ecchimosi
“Non penso a un’aggressione, non può essere stato aggredito, era amato da tutti”, ha continuato a dire il figlio Filippo. Le ecchimosi presenti sul corpo, compatibili con uno strozzamento, hanno però reso obbligatorio l’intervento degli agenti della Squadra mobile della Questura di Milano e della Scientifica. In seguito ai loro rilievi, dall’appartamento non sembrerebbe mancare nulla. Sono infatti stati ritrovati cellulare e soldi.
Rebuzzini era stato anche docente alla Cattolica
Rebuzzini era molto noto nell’ambiente fotografico italiano, soprattutto come critico ed editore. Oltre alla fondazione della rivista “Fotographia”, era stato anche docente a contratto all’Università Cattolica di Milano e animatore dell’associazione Obiettivo Camera. E proprio all’interno della sua famiglia, adesso, sembrano concentrarsi le indagini della polizia.
Al vaglio degli inquirenti i tabulati telefonici dei Rebuzzini
Al vaglio degli inquirenti ci sono adesso i tabulati telefonici per avere riscontro sui presunti contatti tra l’uomo e il figlio prima del ritrovamento. Padre e figlio lavoravano insieme da anni e negli archivi delle forze dell’ordine – come riportato da Repubblica – c’è un vecchio intervento risalente al 2019 per una violenta lite domestica tra i due.