ROMA – “Sono trascorsi quarant’anni da quell’agguato. La sua testimonianza vive nella società che rifiuta l’oppressione delle mafie”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato Giancarlo Siani in un messaggio per l’anniversario del suo assassinio. Quel 23 settembre 1983 il giovane giornalista praticante del Mattino venne ucciso con dieci colpi d’arma da fuoco mentre si trovava al volante della sua Citroën Mehari, vicino casa, a Napoli, nel quartiere dell’Arenella. Siani, allora 26enne, era inviato a Torre Annunziata e indagava sulle ingerenze dei clan della camorra nel territorio napoletano. Furono proprio le sue inchieste e i suoi articoli, il suo desiderio di inseguire e testimoniare la verità, a trasformarlo in un bersaglio dei clan che decretarono la sua morte: venne ucciso per ordine del boss Angelo Nuvoletta e su richiesta del capo di Cosa nostra Totò Riina.
“Lo animava un forte senso di giustizia sociale che si nutriva di legalità. Il suo impegno di cronista era strettamente legato a valori di umanità e di civismo”, ha ricordato Mattarella che ha poi sottolineato come il sacrificio della vita di Siani “porti alla mente i numerosi giornalisti morti perché colpevoli di raccontare le violazioni del diritto, le guerre, lo sterminio senza pietà”. “L’assassinio dei giornalisti – ha concluso il capo dello Stato – è un assassinio delle nostre libertà, di una parte di noi a cui la comunità non intende rinunciare”.
L’omaggio di Napoli
E proprio nel luogo in cui venne brutalmente ucciso oggi il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha deposto una corona di fronte a studenti e cittadini radunatisi in ricordo del giornalista. “Giancarlo partiva da qui, dal Vomero con la sua Mehari riconoscibilissima nelle stradine di Torre Annunziata, era un bersaglio mobile per provare a fare il giornalista”, ha raccontato il fratello Paolo, apparso in alcuni episodi della fiction “Un posto al sole”, sottolineando poi che “sono proprio i precari che fanno il lavoro più difficile per arrivare a prendere un posto di lavoro”.
Il ricordo delle istituzioni
Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, hanno ricordato il giornalista: “Il suo sacrificio, che resta testimonianza di libertà, verità e impegno civile, – ha scritto La Russa – continua a parlare e a indicare la retta via alle nuove generazioni”. Oggi pomeriggio si terrà una cerimonia in suo onore nella sede del Parlamento europeo. Per l’occasione la Rai ha poi presentato “Quaranta anni senza Giancarlo Siani”, un documentario che celebra la vita e il lavoro del giornalista e che andrà in onda oggi in prima serata su Rai 3. Il programma, firmato da Pietro Perone, racconta anche la nascita del “Pool Siani”, un gruppo di giornalisti del Mattino che ha collaborato alle indagini sull’assassinio di Siani. Nel documentario anche Toni Servillo che leggerà alcuni articoli del giornalista.