COPENAGHEN – Al via il vertice della Comunità politica europea, co-organizzato da António Costa, presidente del Consiglio europeo, e dalla premier danese Mette Frederiksen. L’appuntamento riunisce i capi di Stato di oltre 40 Paesi, molti dei quali si trovano già a Copenaghen per via del summit informale dei leader Ue andato in scena ieri, primo ottobre. Al centro del tavolo il problema della sicurezza europea, la questione ucraina, la lotta ai narcotraffici e le minacce ibride.
Zelensky: “Proseguiamo percorso di adesione all’Ue”
Su questo punto il presidente ucraino Volodomyr Zelensky – anche lui presente alla riunione – ha sottolineato che l’Ucraina non si farà da parte nel sostenere la comunità Ue contro le recenti incursioni di droni non identificati nei Paesi nord-europei. Ha poi sottolineato che l’Ucraina proseguirà nel suo percorso verso l’adesione all’Ue, insieme alla Moldavia e ai Paesi dei Balcani occidentali: “Siamo pronti ad aprire il cluster 1. E questo deve essere fatto, esattamente come concordato. Ciò rafforzerà sicuramente la situazione generale”. Zelensky ha anche parlato della sua recente discussione con il presidente americano Donald Trump in merito a possibili rifornimenti di missili americani Tomahawk a Kiev: “Con Trump abbiamo parlato di armi a lungo raggio, dei missili, e ora tutto dipende dalle sue decisioni”. Eventualità a cui, secondo le parole del portavoce del Cremino, Dmitry Peskov, “la Russia risponderà in modo appropriato”. E lo stesso farà rispetto all’ipotesi di sequestro dei beni russi congelati da parte dell’Europa: “Semplicemente un furto”, secondo Mosca.
La minaccia russa
Al centro del vertice di oggi anche – e soprattutto – il problema delle minacce ibride e dei recenti sconfinamenti dei droni russi. La premier danese ha dichiarato, senza mezzi termini, che “una guerra ibrida esiste” e che la Russia è attualmente la più grande minaccia per l’Europa. La presidente della Commisisone europea, Ursula Von der Leyen, ha rimarcato la necessità di migliorare le difese dell’Alleanza, in particolare lavorando allo sviluppo del “muro di droni”, un sistema rapido di rilevamento, intercettazione e – eventualmente – di neutralizzazione. Questo progetto ha però generato delle spaccature tra i Ventisette, in particolare sulle modalità di realizzazione, di finanziamento e sulla governance. Ha infatti ricevuto pieno appoggio da parte dei Pesi dell’Est Europa, suscitando invece perplessità tra gli Stati che temono per la sicurezza di tutte le altre frontiere, come Spagna e Italia. “Dobbiamo ricordare che i confini dell’Alleanza sono molto estesi – ha commentato la premier Giorgia Meloni -, se commettiamo l’errore di guardare solo al fianco Est e dimenticare, per esempio, il fianco Sud, rischiamo di non essere risolutivi».
Meloni incontra Merz
A margine del vertice Meloni ha poi incontrato il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, con il quale ha discusso delle problematiche comuni ai due Paesi, come la crisi dell’automotive, in particolare nell’epoca dei dazi di The Donald e in vista della discussione sulle questioni climatiche prevista al Consiglio europeo il 23 e 24 ottobre prossimi. I leader hanno poi discusso dei recenti sviluppi sul fronte di Gaza e su quello Ucraino, e hanno reso noto che il 23 gennaio si incontreranno di nuovo per un bilaterale.