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HomeSport Coppa Davis, il no di Sinner è un caso. L’attacco di Pietrangeli: “Schiaffo al mondo sportivo”

Sinner dice no alla Davis
Mini-ritiro per riposarsi
"Scelta difficile ma doverosa"

Volandri:"Posso contare su gruppo forte"

Pietrangeli:"Schiaffo al mondo sportivo"

di Marco Bertolini21 Ottobre 2025
21 Ottobre 2025
Sinner

Jannik Sinner alla Coppa Davis Cup l'anno scorso, sempre a Bologna | Foto Ansa

BOLOGNA – Jannik Sinner dice no all’Italia per la Coppa Davis. Il numero 2 al mondo vuole concentrarsi sulla preparazione in vista del primo torneo del 2026 in Australia. Ma scoppia la polemica sulla sua scelta del mini-ritiro a Dubai piuttosto che rispondere alla convocazione. 

Sinner: “Scelta difficile ma abbiamo già vinto due volte”

“È stata una decisione non semplice, ma dopo Torino – dove si giocheranno le Nitto Atp Finals dal 14 al 21 novembre – l’obiettivo è partire col piede giusto in Australia”. L’altoatesino, parlando della sua decisione, spiega che “una settimana di preparazione in quel periodo può fare la differenza. La Coppa Davis l’abbiamo vinta nel 2023 e nel 2024 e questa volta abbiamo deciso così con il mio team”.
Dopo le Finals di Torino Sinner vuole riposarsi, partendo una settimana prima in vacanza rispetto all’anno scorso. No alla Davis. Ma anche un no all’errore dell’anno scorso che lo portato a giocare tantissimo e ad arrivare stanco alla nuova stagione, in cui ha perso la prima posizione del ranking. Il suo però non è un caso isolato. Roger Federer, dopo aver condotto la Svizzera alla sua prima Coppa Davis della storia nel 2014, non ha più difeso i colori elvetici dopo 70 incontri giocati dall’esordio nel 1999. King Roger ha detto addio a 33 anni, ma ha ammesso che “giocarla è stato un grande peso in tutta la mia carriera ed è una delle cose che hanno causato maggiori difficoltà nella mia vita”. Sinner quindi saluta, almeno momentaneamente, l’azzurro dopo 19 sfide con 15 vittorie dal 2021. 

Le reazioni da Pietrangeli a Bertolucci

Le pre-convocazioni diramate dal Ct Filippo Volandri vedono Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli, Matteo Berrettini e i doppisti Andrea Vavassori e Simone Bolelli a difendere la coppa in casa.

Da sinistra: Simone Bolelli, Andrea Vavassori, Matteo Berrettini, Matteo Arnaldi, Flavio Cobolli e il Ct Volandri | Foto Ansa

“Posso contare su un gruppo pronto a lottare e a dare tutto per la maglia azzurra, abbiamo costruito i successi del recente passato sullo spirito di squadra e sulla fiducia reciproca. Una fiducia che si basa sul lavoro e sulla disponibilità costante di ognuno di loro verso gli altri”, ha detto Volandri. 

Il commissario tecnico azzurro Filippo Volandri | Foto Ansa

Comprensivo il presidente della Fitp Angelo Binaghi. “Comprendiamo e rispettiamo la decisione di Jannik, per noi comunque dolorosa, ma siamo certi che tornerà presto a indossare l’azzurro”, ha spiegato Binaghi. Chi la pensa in maniera completamente diversa è l’ex tennista e vincitore della Davis del 1976 Nicola Pietrangeli, che ha parlato di un grande schiaffo al mondo sportivo italiano. “Non capisco quando si parla di scelta difficile, deve giocare a tennis, mica fare una guerra” ha detto Pietrangeli. Non dello stesso avviso Paolo Bartolucci, compagno di squadra di Pietrangeli nel 1976: “Penso che Sinner debba programmare la sua attività e il suo percorso nel circuito come meglio crede. Ci ha fatto vincere due volte la Davis, che non è nemmeno la manifestazione più importante. Lo sono invece gli Slam e le Finals. La sua non è mancanza di senso di appartenenza”, ha concluso il capitano non giocatore azzurro dal 1997 al 2000. 

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