AMSTERDAM – “Un risultato storico”. Già festeggia il leader del partito di centro-sinistra olandese D66 Rob Jetten. Le prime dichiarazioni di vittoria dopo gli ultimi exit poll di mercoledì sera che davano in leggero vantaggio il partito dei social liberali rispetto ai sovranisti di ultra destra. Quando il 98% dei seggi era già stato scrutinato il dato che ha sorpreso è stato il quasi testa a testa tra il Partito per la Libertà (Pvv) del leader anti-Islam Geert Wilders e i liberali centristi del D66. “Abbiamo dimostrato non solo ai Paesi Bassi, ma anche al mondo che è possibile sconfiggere i movimenti populisti e di estrema destra e sono molto ansioso di collaborare con altri partiti per dare vita al più presto a una coalizione ambiziosa”, spiega Jetten parlando dalla città di Leida, circondato dai suoi sostenitori.
Giù la sinistra di Timmermans: “Mi dimetto”
Il tonfo più pesante invece lo ha ricevuto la sinistra. Il partito GreenLeft-Labour batte nei numeri solo l’ala dei critiano-democratici, arrivando anche più in basso della destra conservatrice. Una sconfitta su ogni fronte che ha portato il leader Frans Timmermans a dimettersi. “Non sono riuscito a convincere abbastanza persone”, ha dichiarato.
Sfuma il sogno di Wilders di governare da solo
A essere deluso, nonostante il suo partito sia tra i due più votati, è anche il populista di estrema destra Geert Wilders, scontento dei 26 seggi nei 150 in Parlamento conquistati dal D66. Sfuma così la sua speranza di formare un governo da solo e su X scrive: “L’elettore ha parlato. Speravamo in un risultato diverso, ma siamo rimasti fedeli alla nostra posizione”. È già scontro tra chi avrà più peso per formare la coalizione di governo. “Se saremo il partito più grande nessun esploratore del D66 potrà partire”, inclaza Wilders sui social.


