BRUXELLES – Stop alle esenzioni doganali sui piccoli pacchi di provenienza extra-europea sotto i 150 euro. È quanto stanno valutando i 27 ministri dell’Economia dell’Unione Europea, riuniti oggi 13 novembre all’Ecofin, nella capitale belga. Potrebbe arrivare dunque in giornata il primo via libera politico alla direttiva.
L’abolizione della franchigia rappresenterebbe un primo passo della riforma attesa da diversi paesi membri per mettere ordine nel caos delle spedizioni di basso valore, spesso provenienti dalle grandi piattaforme di e-commerce cinesi. Dopo l’ok dei ministri, il dossier passerà al vaglio del Consiglio, del Parlamento e della Commissione Ue.
Sulla misura l’Italia è in pressing, con la speranza dichiarata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che la misura trovi applicazione “già a partire dal 2026”. Inizialmente una norma simile – definita plausibile anche a livello governativo – doveva essere inserita all’interno del ddl concorrenza in chiave anti-fast fashion, soprattutto per contrastare i colossi cinesi come Shein e Temu, ma era slittata per motivi di calendario. Ora potrebbe rientrare in manovra, ma solo se prima arriverà il via libera della Ue.
Anche la Francia preme per anticipare i tempi, ma per un’applicazione pratica della direttiva bisognerà comunque attendere l’operatività dell’Eu Customs Data Hub, la nuova piattaforma informatica comune destinata a gestire in tempo reale i flussi di importazione. L’hub, ancora in negoziazione, dovrebbe entrare in funzione nel 2028.


