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HomeEsteri Tensione nei Caraibi, gli Usa lanciano operazione anti-narcos. Maduro: “No a un’altra guerra americana”

Venezuela, Usa lanciano
l'operazione Southern Spear
Navi da guerra più vicine

Possibile invasione via terra

Maduro: "Effetti devastanti"

di Clara Lacorte14 Novembre 2025
14 Novembre 2025
Nicolás Maduro

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro | Foto Ansa

CARACAS – Le tensioni tra Stati Uniti e Venezuela continuano a crescere. Washington intensifica la pressione militare, mentre il presidente venezuelano Nicolás Maduro lancia un allarme sui danni di un possibile conflitto. 

“Southern Spear”, la nuova operazione Usa contro il narcotraffico 

Il segretario alla Difesa americano Pete Hegseth ha annunciato una nuova massiccia operazione militare denominata “Southern Spear”, mirata a stroncare i narcoterroristi nell’emisfero occidentale. L’annuncio di Hegseth arriva poco dopo l’avvistamento di due navi da guerra Usa a soli 50 chilometri dalle coste venezuelane e la notizia del ventunesimo attacco americano a una presunta nave della droga dall’inizio della campagna, che ha causato almeno 80 vittime. 

Tensione nei Caraibi 

Secondo indiscrezioni dei media americani, il presidente americano Donald Trump starebbe valutando diverse opzioni militari, inclusa una possibile invasione via terra. Il quotidiano The Wall Street Journal aveva già rivelato che un’escalation era in considerazione, con obiettivi indentificati, tra cui porti, aeroporti e strutture navali controllate dall’esercito e utilizzate dal narcotraffico. Il clima di tensione è poi ulteriormente alimentato dalla presenza nel Mar dei Caraibi della portaerei nucleare americana Gerald Ford, la più grande del mondo. 

Il presidente Maduro: “Rischio effetti devastanti”

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha lanciato un messaggio di “pace nel continente” al suo omologo statunitense, paventando effetti “devastanti” in caso di attacco da parte degli Usa. Maduro ha rassicurato il Paese dichiarando che i venezuelani “combatteranno per la loro patria”. Intanto, si consolida sempre di più il supporto della Russia. “Speriamo che non vengano intraprese azioni che possano portare a una destabilizzazione della situazione nel bacino dei Caraibi e intorno al Venezuela, e che tutto avvenga in conformità con il diritto internazionale” ha fatto sapere il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. 

Caracas: “Gli Usa vogliono imporre un cambio di regime”

Il presidente del Parlamento del Venezuela Jorge Rodríguez ha lanciato un severo avvertimento contro le “conseguenze incalcolabili” che deriverebbero da un’eventuale guerra nei Caraibi, denunciando il dispiegamento militare statunitense come una grave minaccia. Rodríguez ha sottolineato come il dolore causato da un conflitto non varrebbe la pena per nessun Paese del continente, inclusi gli Stati Uniti stessi. Il leader parlamentare ha accusato Washington di perseguire “la forma massima di aggressione” per imporre un cambio di regime a Caracas. Ha sostenuto che l’operazione navale anti-narcos, ordinata dal presidente Trump, sia in realtà finalizzata a destabilizzare il governo venezuelano, che egli definisce “legittimamente costituito”. Nel frattempo, l’ambasciatore venezuelano all’Onu, Samuel Moncada, ha informato di aver inviato una lettera al segretario generale António Guterres. La missiva chiede una condanna esplicita delle “azioni provocatorie” statunitensi e l’immediato ritiro delle forze Usa dai Caraibi.

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