MILANO – “Magari quel cog…ne è ancora in coma, domani schiatta e ti danno omicidio. Ma speriamo, almeno non parla. Io gli stacco tutti i cavi”. Sono alcune delle parole intercettate dalla polizia nella sala d’aspetto della Questura di Milano pronunciate dai cinque ragazzi di 17 e 18 anni mentre aspettano di essere identificati per aver quasi ucciso un loro coetaneo. Su TikTok, uno degli aggressori si è anche reso protagonista di un commento sotto un video della consigliera leghista Silvia Sardone, che denunciava sei accoltellamenti in città. Il giovane ha scritto con sprezzo: “Il 7 non l’anno scoperto ancora”. Nelle loro chat, passate al vaglio degli investigatori, si leggono poi altre frasi choc: “Oh, c’è un video dove si vede che lo scanniamo” e ancora “facciamo una storia su Instagram”.
I fatti
L’aggressione, nata per futili motivi, risale allo scorso ottobre. Il 22enne, che tornava da una serata, è stato avvicinato dalla gang con la scusa di una sigaretta. Poi la richiesta di cambiare soldi e lo scippo di una banconota da 50 euro. Lo studente reagisce e il gruppo inizia la violenza: botte, calci e poi i fendenti inferti con un coltello. Uno di questi gli perfora un polmone e lesiona il midollo spinale. Il ragazzo viene successivamente trasportato in ospedale, dove ha rischiato di morire per choc emorragico. Nel corso delle indagini, gli agenti del Commissariato Garibaldi-Venezia acquisiscono le immagini delle telecamere di sicurezza della zona.
Le indagini
L’indagine sul brutale pestaggio di uno studente bocconiano di 22 anni, avvenuto la notte del 12 ottobre in zona Corso Como, ha portato all’arresto di cinque giovani, tre minorenni e due maggiorenni. Il ragazzo, accoltellato e preso a calci, rischia di rimanere invalido, ma per i suoi aggressori quella violenza era solo materiale per un vanto social.


