NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:05 del 24 novembre 2025

HomePolitica Strage di Ustica verso l’archiviazione. Il centrosinistra si mobilita: “Serve verità”

Strage di Ustica
La mobilitazione dem
contro l'archiviazione

I parlamentari De Maria e Verini (Pd)

"Non si rinunci alla verità"

di Roberto Abela24 Novembre 2025
24 Novembre 2025
Strage di Ustica

ROMA – Alla Camera dei deputati si torna a parlare della Strage di Ustica attraverso una conferenza stampa con la partecipazione di Daria Bonfietti, presidente dell’associazione che riunisce i parenti delle vittime. Un appuntamento che arriva due giorni prima dell’attesa decisione del Gip sulla richiesta di archiviazione da 450 pagine depositata a marzo 2025 dai magistrati della Procura di Roma. Richiesta che, se accolta, metterebbe fine all’ultimo procedimento penale ancora aperto sul misterioso disastro che il 27 giugno 1980 costò la vita a 81 persone. 

Lo scorso giovedì 20 novembre, in una dichiarazione congiunta i parlamentari Pd Walter Verini e Andrea De Maria avevano lanciato un appello: “Vi è una verità incontrovertibile. Il Dc9 Itavia venne abbattuto in uno scenario di guerra da un aereo di un paese alleato”, ma “la mancata collaborazione” di questi paesi “ha impedito negli anni di raggiungere piena verità e giustizia.

Non si rinunci alla loro ricerca, lo si deve alle vittime, ai loro familiari ed alla dignità del nostro Paese”. In particolare i due hanno chiesto che il Governo chieda ai Paesi Nato, “a partite dalla Francia e dagli Stati Uniti, di fornire tutte le informazioni in loro possesso sulla strage di Ustica. Non è il tempo di archiviare questo impegno”, si legge nel comunicato.

“Parlare delle vittime è doloroso, ma è giusto che i parenti degli 81 passeggeri che hanno perso la vita quel giorno conoscano la verità. Se la giustizia non riesce a darci risposte, allora chiediamo che la politica intervenga”, ha commentato invece Bonfietti. Parteciperanno alla conferenza stampa anche Giuseppe Giulietti di Articolo 21, Vittorio Di Trapani presidente della Federazione Nazionale della Stampa e Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti.

Il procedimento era stato riavviato nel 2008, in seguito alle ammissioni dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che aveva parlato apertamente di un atto di “guerra aerea”.

Ti potrebbe interessare