Controlli di sicurezza a Ostia in una foto del16 novembre 2017. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Ostia, blitz contro i clanMaxi-operazione della DDAPerquisizioni e arresti

Elicotteri e blindati a Piazza Gasparri Minniti: “Saremo duri e intransigenti”

Piazza Gasparri, quartier generale dei clan che controllano il mare di Roma, questa mattina si è svegliata in uno scenario inedito. Decine di blindati, volanti della polizia, gazzelle dei carabinieri, elicotteri della guardia di finanza: dall’alba sono in corso perquisizioni e arresti, nell’enclave intoccabile dei mafiosi del litorale, a pochi metri dalla palestra teatro dell’aggressione di Roberto Spada.

Una maxi-operazione congiunta delle forze dell’ordine coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia, un blitz per riportare questa fetta di territorio della capitale sotto il controllo dello Stato. Un intervento di questo livello, nel cuore pulsante della mafia che ha il controllo su Ostia, non si era mai visto. È un segnale chiaro da parte della Procura e del capo della Polizia Franco Gabrielli.

“A Ostia ci giochiamo un pezzo della sovranità del nostro Paese. Saremo duri e intransigenti”, aveva dichiarato ieri il ministro dell’Interno Marco Minniti. “Nei prossimi giorni passeremo dalle parole ai fatti”, ha annunciato Gabrielli, dopo la riunione di ieri con Minniti e i vertici del Viminale. Ma ad Ostia, ha sottolineato il capo della Polizia, “la strada da seguire non è quella dell’esercito”: perché quello che serve davvero è avere “più forze dell’ordine e soprattutto un’efficace attività investigativa”, da realizzare con la messa a punto di un presidio speciale della squadra mobile.

Sulla stessa posizione del Capo della Polizia anche l’ex Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti. “L’esercito non è la giusta soluzione. Bisogna intensificare l’attività investigativa, cosa che si sta già facendo”, ha dichiarato Roberti questa mattina, nel corso di un’intervista a 6 su Radio 1. “Serve anche la collaborazione da parte dei cittadini –  ha aggiunto – soprattutto per il settore delle estorsioni. Ma per averla lo Stato deve meritarsi la fiducia delle persone”. Bisogna quindi dimostrare determinazione, ha sottolineato Roberti, “per debellare queste organizzazioni criminali in un territorio che non è di tradizione mafiosa, ma di mafia di importazione. La mafia di Ostia è più vicina alla camorra, anche se alcuni dei gruppi di quel territorio sono di estrazione siciliana”.

Siria Guerrieri

Dottore di Ricerca, giornalista con la passione per Politica ed Esteri fin dai tempi dell’università. Nel 2010 e nel 2011 è a Washington DC per una borsa post-doc. Dal 2014 al 2016 collabora con la redazione di Rassegna, Rassegna.it e Liberetà, occupandosi di esteri e politiche dell'Unione Europea.