Al via la Festa del cinema di Roma 2015: la realtà è protagonista

festaÈ uno sguardo vigile e ben fisso sulla realtà quello della decima edizione della Festa del Cinema di Roma. Lo dimostrano i film scelti per aprire la giornata di oggi, la prima del festival. Partendo da “Truth”, la pellicola statunitense scelta dal direttore artistico Antonio Monda per inaugurare la sezione ufficiale della kermesse. Protagonisti sono Robert Redford e Cate Blanchett, rispettivamente nei panni di Dan Rather e di Mary Mapes, due giornalisti televisivi che nel 2004 mandarono in onda un’inchiesta sensazionale su George W. Bush. Era la vigilia delle elezioni presidenziali statunitensi e il servizio provava che il presidente in carica, Bush appunto, era riuscito a sottrarsi dal suo dovere di soldato durante la guerra del Vietnam grazie a conoscenze politiche. Diretto da James Vandervilt, “Truth” sarà proiettato alle 19.30 di questa sera, in contemporanea all’uscita nelle sale statunitensi.

Raccontano storie vere, però, anche i primi due film della sezione autonoma Alice nella Città, dedicata a bambini e ragazzi. Sia “The Wolfpack”, già proiettato questa mattina per le scuole, sia “Street Opera”, atteso alle  22.30 presso il Cinema Avorio, sono documentari ben fatti e coinvolgenti. Il primo, diretto dal fiorentino (di origine calabro-irachena) Haider Rashid, è una fotografia del rap italiano tra il 1994 e il 2014. Grazie al contributo di quattro personaggi simbolo (Tormento dei Sottotono, Danno dei Colle der Fomento, Clementino e Guè Pequeno), “Street Opera” racconta questo genere musicale come uno specchio dei cambiamenti  nel panorama politico e sociale italiano. Il narratore principale del documentario è l’attore Elio Germano, rapper nel gruppo Bestierare sin dagli anni ’90, che fornisce tante chiavi di lettura per comprendere il genere musicale più amato dai giovani.

“The Wolfpack” è invece un originale racconto di formazione. La regista esordiente Crystal Moselle spalanca le porte di casa Argulo, una famiglia newyorkese atipica che non ha mai permesso ai propri figli di uscire dal loro appartamento di Manhattan. I sei fratelli protagonisti del documentario hanno vissuto tutta la propria esistenza in casa, senza mai conoscere nessuno al di fuori dei loro genitori: hanno studiato da privatisti, non sono mai andati a scuola e hanno incontrato spazi aperti ed estranei soltanto attraverso il cinema. I film sono la loro droga, i sei ragazzi ne sono tutti appassionati. Ed è proprio il cinema ad averli “salvati” negli anni in cui hanno deciso di affrontare da soli il mondo esterno. Girato nell’arco di cinque anni, “The Wolfpack” mostra le scoperte e la crescita di questi fratelli, che hanno vissuto tutta l’infanzia e l’adolescenza in un mondo ovattato e circoscritto. I loro genitori volevano proteggerli da persone e situazioni pericolose (spacciatori di droga, ladri, assassini), ma per tanti anni li hanno allontanati dalla vita vera e propria. Un’opera prima sensibile e coinvolgente, che conferma la qualità sempre alta delle proposte di Alice nella Città.

Corinna Spirito

Corinna Spirito

Nata a Roma nel 1990, da sempre appassionata di giornalismo e cinema, è dottoressa in Scienze della comunicazione da ottobre 2012. Nel 2011 vince una borsa di studio Erasmus per un semestre in Svezia. Dal 2009 al 2012 collabora alla redazione di Prima che sia tardi, l’approfondimento cinematografico di Radio Meridiano 12; da maggio 2012 è redattrice e web editor per la testata online www.ecodelcinema.com e da gennaio 2013 tiene una rubrica per I Cinemaniaci sulla web radio www.yradio.it.