BACON HILL, SEATTLE – Amazon si prepara a licenziare 30mila dipendenti, il più grande taglio di personale nella storia dell’azienda. La decisione arriva dopo mesi in cui l’amministratore delegato, Andy Jassy, aveva avvertito i lavoratori che le loro mansioni sarebbero potute essere sostituite dall’intelligenza artificiale.
La manovra mira a ridurre i costi e ad annullare la vasta campagna di assunzioni avviata al culmine della pandemia di Covid, che ha scatenato un’impennata straordinaria della domanda di acquisti online. Il Guardian prevede che questa ondata di tagli interesserà principalmente le risorse umane e i reparti tecnologici. Questi licenziamenti mirerebbero anche a ridurre il numero di manager, che secondo Jassy avrebbero causato un eccesso di burocrazia in azienda.
Questa campagna di licenziamenti potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Secondo il New York Times, Amazon starebbe pianificando una rivoluzione silenziosa che, entro il 2033, potrebbe rimpiazzare 600mila lavoratori statunitense con robot di nuova generazione. Il piano del colosso dell’e-commerce prevede di raddoppiare le vendite nei prossimi due anni e, grazie a un taglio di 160mila posti di lavoro, risparmierebbe più di 12 miliardi entro il 2027.
Anche altri colossi di Internet fanno marcia indietro rispetto alle ingenti assunzioni del periodo pandemico. Microsoft, Meta e Alphabet, infatti, hanno licenziato alcune decine di migliaia di dipendenti negli ultimi tre anni. Microsoft ha annunciato di voler aumentare i licenziamenti previsti a 15mila unità e Meta, il 22 ottobre scorso, ha lasciato a casa circa 600 persone della sua divisione Ai, dopo un’importante campagna di recrutamento negli ultimi anni.


