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Inchiesta shock su Rai Dueorrori, abusi e crudeltànegli allevamenti intensivi

Mozzarelle di sangue: Giulia Innocenzi svela le torture sulle bufale da latte

Martellate sugli zoccoli per punire le bufale ribelli. Sassi nella mungitrice per spremere di più le mammelle. Punture di sostanze chimiche illegali per favorire la crescita. Cuccioli deliberatamente lasciati morire di fame e sete. Gli allevamenti intensivi, in questo caso di bufale da latte, sono il set di un film dell’orrore. Tutto reale però. Giulia Innocenzi documenta, con telecamere nascoste e un lavoro di inchiesta meticoloso, gli orrori di cui sono vittime tutti i giorni le bufale e le mucche da latte negli italianissimi allevamenti “Dop”.

La giornalista della squadra di Michele Santoro mostrerà per la prima volta nella trasmissione “Animali come noi”, in onda mercoledì su Rai Due, alle 23 e 20, le immagini raccolte in diversi allevamenti. Un inferno dantesco, con animali ammassati uno sull’altro, in condizioni igieniche talmente disastrose che rendono necessario da parte degli allevatori l’abuso quotidiano di antibiotici. Farmaci che ovviamente finiscono anche nel latte, e quindi sulle tavole degli italiani, rivelandosi la causa primaria del fenomeno di resistenza che preoccupa i medici.

Una realtà atroce che si apre dietro il velo della inconsapevolezza con cui continuiamo a consumare i prodotti di questo tipo di allevamenti. Proprietari che con la compiacenza di veterinari disonesti aggirano con facilità estrema i controlli previsti dalla legge, e che tuttavia possono avvalersi del marchio Dop. Creando un’industria basata sull’illegalità, e arricchendosi grazie a torture e abusi sugli animali, punture e procedure illegali.

E proprio in seguito alla prima delle sei puntate di “Animali come noi”, andata in onda mercoledì scorso, è nata una raccolta firme promossa dagli spettatori inorriditi, che ha già raccolto 90mila adesioni. Una petizione per chiedere al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di far approvare le proposte di legge presentate per provare a porre fine agli orrori dei maltrattamenti negli allevamenti intensivi. Tra le soluzioni proposte, telecamere negli allevamenti, rotazione dei veterinari ed etichettatura obbligatoria.

Siria Guerrieri

Dottore di Ricerca, giornalista con la passione per Politica ed Esteri fin dai tempi dell’università. Nel 2010 e nel 2011 è a Washington DC per una borsa post-doc. Dal 2014 al 2016 collabora con la redazione di Rassegna, Rassegna.it e Liberetà, occupandosi di esteri e politiche dell'Unione Europea.