Architettura, le operedel maestro Gregottida oggi al Pac di Milano

La mostra ripercorre i progetti dell'architetto e del suo studio

Un percorso nelle opere e nell’arte di Vittorio Gregotti. Il territorio dell’architettura. Gregotti e Associati 1953-2017 è, in effetti, più che una semplice mostra, un vero e proprio viaggio negli oltre sessant’anni di carriera dell’innovativo architetto novarese.

60 disegni, 40 modelli in legno, 700 riproduzioni fotografiche e un’ampia rassegna di libri e riviste. Un ricco patrimonio visitabile da oggi, 20 dicembre, fino all’11 febbraio 2018 al Pac di Milano. La mostra procede in ordine cronologico, secondo quanto deciso dal curatore Guido Morpurgo. Si va quindi dai primi lavori di Gregotti realizzati con Meneghetti, Stoppino e Rogers, dalle case popolari di Novara, Brescia e Milano, sino alle industrie tessili Bossi e Gabel. Si arriva poi ai progetti più ambiziosi e maturi, come il quartiere zen di Palermo, le università della Calabria, di Firenze e di Palermo, gli stadi di Genova, di Agadir e Marrakech in Marocco e l’Olimpico di Barcellona.

Negli anni Novanta arrivano le creazioni a grande scala di Gregotti, come gli edifici che hanno ridisegnato lo skyline di Berlino e il Centro Culturale Belém di Barcellona. Si arriva così ai giorni nostri, nei quali il lavoro dell’ormai novantenne architetto continua proficuo, con la realizzazione, ad esempio, della città di Pujiang in Cina.

“Questa mostra è la testimonianza di aver lavorato tanto, senza perdere tempo. Consente di realizzare confronti tra i progetti, di osservare successi e debolezze”, racconta Gregotti al Corriere della Sera. Un’occasione anche per riflettere su come l’architettura sia cambiata nel corso dei decenni. “L’architettura come pratica artistica — confessa Gregotti — oggi non ha più interesse. E nemmeno lo hanno le altre arti, come la pittura o la letteratura: oggi sembra che se un romanzo non diventa un film non valga nulla. L’architettura un tempo era espressione della pratica religiosa, oggi lo è delle dinamiche finanziarie”.

La mostra inaugura inoltre una serie di altre esposizioni che continueranno nel 2018, come quelle su Enzo Mari, Ignazio e Jacopo Gardella. Sono previste visite guidate al quartiere Bicocca (il 20 e 27 gennaio e il 10 febbraio) e una serie di incontri al Pac, a cominciare dal 16 gennaio prossimo con l’architetto Augusto Cagnardi.

Antonio Scali

Nato in provincia di Reggio Calabria 25 anni fa, ha conseguito una Laurea Triennale alla Lumsa in Lettere Moderne e una Magistrale alla Sapienza in Filologia. Da sempre affascinato dal giornalismo, ha maturato diverse collaborazioni con siti internet, radio e tv occupandosi principalmente di sport.