Associazione per delinquere che avrebbe favorito gli interessi del clan mafioso catanese Laudani. Con questa accusa stamattina gli uomini della Guardia di Finanza di Varese e della squadra mobile di Milano hanno arrestato Felice Sannella, patron del Foggia calcio. La misura cautelare, emessa dal G.I.P del Tribunale di Milano Giulio Fanales su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, arriva all’interno dell’indagine denominata “Security”.
I nuovi sviluppi– Il 4 dicembre era finito in manette Ruggiero Massimo Curci, ex vicepresidente dei rossoneri, con l’accusa di aver riciclato quasi due milioni di euro; denaro proveniente da frodi fiscali, bancarotta fraudolente e appropriazioni indebite di imposte. Curci avrebbe così finanziato la società per le stagioni 2015/2016 e 2016/2017. Proprio grazie alle ammissioni di Curci davanti ai pm milanesi, sono emerse le responsabilità di Sannella, che avrebbe riciclato parte di questi versamenti, per un valore totale di 378.750 euro, reinvestendoli nel Foggia Calcio. Avrebbe pagato in nero atleti, allenatori, procuratori, e altre spese di gestione, nascondendo la provenienza illecita del denaro. Negli uffici di Sannella e nella sede della squadra sono state condotte numerose perquisizioni, a cui ha partecipato anche il comando provinciale della Guardia di Finanza.
Commissariamento– La Dda di Milano ha inoltre chiesto il commissariamento del Foggia per un anno, ai sensi della normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti, perché i reati sarebbero stati commessi dai vertici della società. Dei due milioni di euro illeciti, solo un milione e seicento mila euro sarebbe stato tracciato. L’udienza per decidere sulla richiesta di un commissario giudiziale è fissata per martedì 13 febbraio.