Censis, Italia in ripresama cresce povertà assolutabene il manufatturiero

Dal rapporto emerge un Paese in cerca di rifugio tra tecnologia e comfort

La ripresa economica c’è, ma cresce l’Italia del rancore. Lo rivela il Censis nel Rapporto sulla situazione sociale del Paese. Il quadro che emerge dal 51esimo rapporto dell’istituto di ricerca è quello di un popolo sfiduciato dalle istituzioni, che fatica a conseguire la laurea e, quindi, a trovare lavoro, ma che investe parte del suo reddito per soddisfare i comfort, dai viaggi alla tecnologia, all’intrattenimento, abbonandosi a siti come Netflix e Spotify, fino ad arrivare all’estetica. A pesare maggiormente è sicuramente il rimpicciolimento demografico del Paese, la povertà del capitale umano immigrato e la popolazione degli occupati.

L’economia delle famiglie, rivela il Censis, vive oggi tra “moderati ottimismi e croniche difficoltà”. In particolare le famiglie italiane nel 2016 hanno aumentato la propria capacità di spesa rispetto all’anno precedente ed è decisamente superiore rispetto a quella delle famiglie che l’hanno ridotta. Ma quando parliamo di famiglie in condizione di povertà assoluta i dati sono allarmanti. Sono infatti 1,6 milioni le famiglie che nel 2016 sono in condizione di povertà assoluta. In particolare sono 4,7 miliardi gli individui che si trovano in questa situazione di crisi, con un incremento del 165% rispetto al 2007. Questo boom, osserva l’istituto di ricerca, rinvia a diverse ragioni, una tra tutte e la difficoltà di trovare occupazione. Si registra, infatti, che cerca lavoro il 23,2% degli individui in povertà assoluta.

Gli acquisti “in nero” sono aumentati rispetto al trend dell’anno precedente. Il Censis segnala che 28,5 milioni di italiani dichiarano di aver acquistano o usufruito di almeno un servizio senza aver ricevuto scontrini o fatture. Il numero più alto di italiani ha acquistato in nero servizi da artigiani, come l’idraulico, l’elettricista o l’imbianchino, seguito da un numero consistente di persone, il 20,3%, che hanno consumato in nero in bar o ristoranti.

La condizione occupazionale delle donne migliora nel corso degli ultimi mesi. Nel rapporto redatto dal Censis si legge che “Tra il primo semestre 2016 e il primo semestre 2017 il successo nella ricerca di un lavoro ha premiato 133.000 donne, con un incremento dell’1,4% delle donne occupate a fine periodo”.

Anche per i giovani qualcosa si muove. Infatti “Si consolidano i primi segnali di ripresa per l’occupazione dei giovani, già registrati nel corso del 2016. Nei primi sei mesi di quest’anno gli occupati con un’età compresa tra i 15 e i 34 anni hanno raggiunto i 5.108.000 unità, con un incremento di 67.000 giovani rispetto al primo semestre del 2016”, rivela l’istituto di ricerca.

Diminuisce invece la fiducia nei sindacati. Cgil, Cisl e Uil hanno visto ridursi il numero di iscritti, con una diminuzione pari a oltre 180 mila tessere, rispetto all’anno 2015-2016.

Il mondo dell’informazione cede qualche utente, la tv tradizionale cede qualche telespettatore che preferisce i contenuti della tv visibili su internet. Decolla la mobile tv , che ha raddoppiato in un anno i suoi utilizzatori. La radio tradizionale perde 4 punti percentuali di utenti, a fronte della nuova piattaforma Spotify. Continuano a soffrire anche i giornali. Oggi solo il 35,8% degli italiani legge.

Michela Eligiato

Nata a Potenza il 31/07/92. Ha conseguito la laurea triennale presso la Lumsa in Scienze Umanistiche. Ha inoltre conseguito la laurea magistrale in Editoria e Scrittura alla Sapienza, con votazione 110/110 e lode. È iscritta dal 2014 nell’elenco dei Pubblicisti dell’ordine dei giornalisti della regione Basilicata.