Cina, diciotto i morti I bambini non dovevano essere in quella scuola

Sono diciotto i bambini morti sotto le macerie di un terremoto che ha colpito la Cina. All’inizio si era pensato che il conto dei morti potesse fermarsi soltanto a cinque. La frana di oltre 160.000 metri cubi di fango e altri detriti venuti giù dalla montagna a causa delle copiose piogge dei giorni scorsi, si è abbattuta su una scuola cinese in una regione cinese sud-occidentale. «A scuola era prevista la presenza di 30 studenti, ma solo 18 si trovavano già lì prima dell’inizio delle lezioni della mattina», ha detto alla France Press un funzionario locale di nome Yang.
Una sfortunata coincidenza.
Si è trattato di un incidente che ha dell’incredibile, perché i bambini sarebbero dovuti rimanere a casa. Ieri era, infatti, un giorno di vacanza per i bambini di Zhenghe: le scuole, infatti, sono chiuse per la “Golden week”.
La vacanza non era prevista per gli allievi ‘terremotati’ che dovevano «recuperare le lezioni perse dopo il sisma», ha spiegato il capo dell’Ufficio per l’Istruzione di Yiliang Li Zhong. Il 7 settembre scorso, infatti, la zona fu colpita da due terremoti di magnitudo 5,6 che causarono la morte di ottantuno persone e 802 feriti, costringendo oltre 201 mila persone ad evacuare la zona.
I fatti.
Lo smottamento ha completamente travolto il piccolo edificio, insieme a due fabbricati nel villaggio di Zhenhe, che appartiene al distretto di Yiliang, ai confini delle province di Guizhou e Yunnan. Il numero poteva essere più alto, ma altre persone, nelle case adiacenti alla scuola, sono riuscite a mettersi in salvo appena in tempo. I bambini e il docente erano entrati da un’ora nell’edificio colpito in pieno. La prima a dare notizia del numero preciso è stata la radio nazionale cinese sul suo sito web. I cinesi continuano a sperare di trovare qualcuno in vita, ma oggi sono completamente sfumate oggi, ha riferito la radio, quando è stato estratto il corpo dell’ultimo bambino ancora mancante all’appello.