Cinghiali a Romalo zoologo conferma"Sono qui per i rifiuti"

Cignini: “Vi spiego perché ci sono meno avvistamenti e come comportarsi"

Bruno Cignini è zoologo e attuale direttore di ville, parchi storici e musei scientifici del Comune di Roma. In passato ha lavorato nel Dipartimento Tutela Ambientale del Campidoglio.

Dott. Cignini che tipi di cinghiali vediamo a Roma? 

“Tutti i cinghiali che vediamo appartengono ad una sola specie, Sus Scrofa, europea e mediterranea, che vive tra i 10 e i 30 anni. C’è un gradiente, più gli ungulati sono al nord europa, più sono grandi, man mano che si scende si trovano esemplari più piccoli. In Italia sono state classificate due sottospecie: Sus scrofa maiori (maremmana): gli esemplari sono più piccoli ed erano originariamente presenti in Toscana-Alto Lazio e nella tenuta presidenziale di Castel Porziano; Sus scrofa scrofa (sottospecie dell’Europa centrale): gli esemplari sono più grandi e resistenti”.

 

Perché sono arrivati nelle aree urbane?

“A partire dagli anni ‘60 ci sono state tante introduzioni di questa seconda sottospecie in Italia, principalmente a scopo venatorio, grazie alle associazioni di caccia e con l’ok delle provincie. Gli esemplari Sus scrofa scrofa si sono accoppiati col maremmano, quindi adesso c’è una ibridizzazione. A nord di Roma si trovano principalmente forme più grandi, sono ibridi. A sud esemplari più minuti, maremmani. Alla riserva di Decima sono arrivati da Castel Fusano, lì erano arrivati dalla tenuta presidenziale di Castel Porziano. Lo spostarsi verso gli spazi urbani dipende dalle abitudini alimentari. Si tratta di una specie onnivora ed adattabile, per questo i suoi esemplari possono nutrirsi di rifiuti. È proprio l’aumento dei rifiuti che li ha spinti nelle aree urbane. Se questi sono fuori dai cassonetti, per inciviltà dei cittadini o perché sono stracolmi, loro vanno a rovistare alla ricerca di cibo”.

 

Quante volte si riproducono all’anno e come si organizzano?

“In genere si riproducono una volta all’anno. Questo è il periodo in cui si formano le coppie, in cui c’è il corteggiamento e l’accoppiamento. La gestazione dura più o meno tre mesi e mezzo e i piccoli nascono ad aprile-maggio. Ma se c’è una grande disponibilità alimentare e l’ambiente è favorevole, ci possono essere due cucciolate l’anno. Una ad aprile-maggio, l’altra a settembre, perché si riaccoppiano immediatamente. È abbastanza raro che ci siano due cucciolate. I gruppi in questa stagione sono formati dalla mamma e i figli dell’anno precedente. Per i primi due anni i piccoli sono con la madre, a tre anni cominciano ad allontanarsi, perché diventano adulti. Le famiglie tendono poi a radunarsi nel periodo luglio-ottobre”.

 

Perché ci sono stati meno avvistamenti negli ultimi mesi?

“In questo periodo in cui fa più freddo sicuramente i cinghiali preferiscono i loro ambienti primi: le aree boschive, le aree coperte da vegetazione e la macchia folta. Tendono quindi ad uscire e arrivare vicino a strade ed abitazioni molto meno”.

 

Come bisogna comportarsi se ci si trova di fronte a loro?

“I cinghiali generalmente vogliono tenersi alla larga dall’essere umano, a meno che non siano alla ricerca di cibo. Se poi ci si avvicina troppo e gli si chiudono le vie di fuga, soprattutto nel caso di una scrofa con i suoi piccoli, l’animale può spaventarsi e caricare per difesa. Caso diverso è il cane, derivato del lupo, predatore del cinghiale. Con lui l’ungulato cerca più facilmente lo scontro, per questo se ci si trova a passeggio con il proprio cane bisogna essere più cauti. In generale, in caso di incontro con gli animali, ci si deve allontanare, anche velocemente: correre non infastidisce il cinghiale, che per timore tende generalmente a rispettare la distanza. Comunque io non terrorizzerei i cittadini, gli attacchi sono rari. I cinghiali rappresentano sì un problema, ma più perché magari attraversano la strada e vengono investiti, creando danni. Per questo se ci si trova al volante in zone frequentate dagli animali è bene procedere in modo cauto, soprattutto di notte”.

Giacomo Andreoli

Nato a Roma il 16/08/1995. Laureato triennale in Filosofia all'Università degli Studi Roma Tre, ha collaborato con il magazine "Wild Italy" ed il quotidiano del litorale romano "Il Corriere della Città". Si è occupato principalmente di cronaca e politica locale (Anzio, Aprilia, Latina, Pomezia, Roma) e nazionale-europea (con focus ed approfondimenti).