Come per i frutti (le mazzette) della manager di Anas, una truffa tira l’altra. Dai dipendenti assenteisti di Sanremo a quelli di san Giorgio a Cremano, accusati di associazione a delinquere. Sono decine gli arresti, che negli ultimi giorni hanno coinvolto, in episodi diversi, medici, imprenditori e politici

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Tangenti e ciliegie. Nel grande carosello del malaffare che negli ultimi giorni, da nord a sud, sta coinvolgendo, in vicende diverse, politici e dirigenti, medici e imprenditori, uno scandalo tira l’altro, in un cerchio magico che, dalle mazzette dell’Anas ai dipendenti assenteisti del Comune di Sanremo, getta ombre sulle istituzioni e la pubblica amministrazione.

La “dama nera” dell’ Anas Antonella Accroglianò, 54 anni, dirigente dell’Anas si spazientiva quando i soldi degli imprenditori non le arrivavano o le giungevano poco alla volta. Quelle «ciliegie smozzicate» non andavano bene a questa «Dama nera» – dalla quale prende il nome l’intera operazione coordinata dalla procura di Roma – descritta nelle carte dell’inchiesta come una donna avida che arrivava persino a chiedere i danni morali agli imprenditori che non pagavano. Stando all’ordinanza che ieri ha portato in carcere la manager, per le mani della Accroglianò – capo indiscusso dell’associazione per delinquere smantellata ieri dal GICO (gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) del tributario di Roma – di pratiche ne passavano tante. Sbloccava i pagamenti e decideva gli imprenditori da aiutare questa donna di Cefalù che di giorno, in ufficio, si adoperava per «gestire la corruzione» e la notte indossava l’abito della festa per partecipare a party vip nelle abitazioni della Roma bene. Dall’Anas, azienda nella quale era approdata ancor prima di conseguire la Laurea in Giurisprudenza, la Dama nera consigliava ai titolari di un’azienda vincitrice di un appalto in Calabria, di subappltare – come spiega la procura – alcune opere a ditte di imprenditori contigui alla ‘Ndrangheta. La donna avrebbe anche chiesto l’assunzione di operai e geometri alla ditta vincitrice dell’appalto, servendosi, per le mazzette, di un interfaccia politico di fiducia, come l’ex sottosegretario Luigi Meduri, divenuto “un oscuro faccendiere” di Antonella e finito agli arresti domiciliari.Dalla sua villa a San Felice Circeo o dall’appartamento di lusso della madre – dove ieri durante le perquisizioni, gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno trovato 70mila euro in contanti nascosti nel controsoffitto di cartongesso – oltre che dai salotti della sera, la manager gestiva i suoi affari. “Antinfiammatorio”, “ricette”, “ciliegie”. Erano questi i nomi in codice con i quali la dama si rivolgeva agli imprenditori.

Truffe all’ospedale israelitico. E come per le “ciliegie” della manager di Anas, una truffa tira l’altra. Sempre nella Capitale la maxitruffa all’Ospedale Israelitico, di proprietà della comunità ebraica di Roma, ha portato a quattordici arresti e a sette dimissioni da parte dei componenti del consiglio di amministrazione. Interventi all’alluce valgo e biopsie alla prostata venivano fatti passare per prestazioni sanitarie più costose per ottenere rimborsi superiori al dovuto. Un trucco utilizzato anche nei reparti di Oncologia e Chirurgia.

Assenteisti al Comune di Sanremo, 43 arresti.  Da Roma a Sanremo la truffa corre veloce. Nella città dei fiori il vigile urbano immortalato dalle telecamere mentre timbrava il cartellino in mutande non avrebbe mai immaginato di finire al centro dello scandalo – e delle pagine dei quotidiani – che ha coinvolto i dipendenti comunali della città ligure. Il vigile assenteista, insieme con la moglie che, in vestaglia, assolveva al compito, in assenza del marito, è finito in manette, nell’operazione che ha portato all’arresto di 43 persone e ha coinvolto oltre 250 dipendenti del Comune di Sanremo con l’accusa di uso indebito del cartellino, truffa aggravata ai danni dello Stato e reato di falso. Le telecamere nascoste hanno ripreso dipendenti e funzionari mentre entravano in Comune, timbravano, talvolta anche per i colleghi, e uscivano.

Arresti e perquisizioni a San Giorgio a Cremano Sarebbe, invece, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione  e alla turbativa d’asta l’accusa ipotizzata dai pm della procura di Napoli nei confronti di dirigenti e funzionari del comune vesuviano di San Giorgio a Cremano. Gli agenti del commissartiato di polizia, con il sostituto commissario Elio Manna, hanno eseguito, nelle prime ore del mattino, una perquisizione in casa del sindaco Giorgio Zinno, alla ricerca di documenti utili all’indagine che coinvolge l’ufficio tecnico comunale e l’avvocatura. Gli indagati sarebbero una ventina , di cui sei finiti agli arresti domiciliari. Fra gli arrestati figurano anche un dirigente e tre suoi collaboratori, e due imprenditori che avevano beneficiato di appalti al Comune.

Nella giostra degli inganni dove esponenti della politica ha sempre un ruolo, più o meno marginale, le ciliegie non sono più il frutto dalle note proprietà curative: il cancro delle tangenti e del malaffare, questo frutto, proprio, non riesce a prevenirlo.

Samantha De Martin

 

Samantha De Martin

È nata a Reggio Calabria. Dopo aver conseguito la maturità classica si è laureata in Scienze Umanistiche. Specializzata in Linguistica, ha maturato la passione per il giornalismo grazie ad uno stage nella redazione della rivista “Progress” scrivendo di cultura e viaggi. Ha collaborato con il quotidiano “Cinque giorni” occupandosi della cronaca di Roma. Nel 2008 la passione per la scrittura l’ha condotta alla pubblicazione del romanzo “Pantarei”, vincitore dei premi “Anassilaos” e “Calarco”.