epa09623471 Media mogul Jimmy Lai (C) is escorted out of a Correctional Services Department vehicle and into the Court of Final Appeal in Hong Kong, China, 09 February 2021. Lai returned to court and has applied for bail after being accused of colluding with foreign forces under the national security law. EPA/JEROME FAVRE

Tre attivisti responsabiliper la veglia "illegale"in ricordo di Tienanmen

Hanno promosso l'assemblea a Hong Kong Amnesty: "Attacco a libertà di riunione"

Tre attivisti pro-democrazia di Hong Kong sono stati ritenuti colpevoli di aver partecipato e aver incitato all’adesione alla veglia “illegale” del 4 giugno 2020 in ricordo dei fatti di piazza Tienanmen. Tra loro Jimmy Lai, magnate dei media e fondatore del tabloid Apple Daily. Coinvolti inoltre il giornalista Gwyneth Ho e l’avvocato Chow Hang-tung. Secondo il giudice Amanda Woodcock, la presenza di Lai alla conferenza stampa di presentazione dell’evento costituì “un atto deliberato per ottenere sostegno e pubblicizzare l’assemblea non autorizzata che ne è seguita”. Al primo verdetto della Corte distrettuale seguirà una condanna, ancora da definire nel dettaglio.

Le veglie erano state vietate nel 2020 e 2021 come misura contro il Covid-19 e per tutelare la sicurezza a fronte delle violente manifestazioni pro democrazia del 2019. Altri sedici politici e attivisti erano stati condannati in precedenza a dieci mesi di carcere per il loro ruolo attivo, con alcune sospensioni della pena. Pechino ha però dichiarato che da quest’anno non verranno più tollerate commemorazioni di Tienanmen a Hong Kong e Macao, unici territori della Cina in cui in precedenza erano consentite. Amnesty international ha definito il verdetto come l’ultimo “attacco ai diritti alla libertà di espressione e di riunione”.