HomeCronaca Confcommercio, con lockdown ad aprile consumi – 47,6%. Pil -16% su 2019

L'allarme di Confcommercio
ad aprile consumi - 47,6%
Crollo del Pil: -16% su 2019

Perdite gravi turismo e intrattenimento

Dolorosi effetti su reddito e ricchezza

di Federica Pozzi18 Maggio 2020
18 Maggio 2020

La crisi provocata da quasi due mesi di lockdown, a causa del Covid-19, si fa sentire. Una nota dell’Ufficio Studi di Confcommercio riporta che, ad aprile scorso, i consumi degli italiani sono crollati del 47,6% e, nonostante un rimbalzo del Pil del 10% stimato a maggio, il prodotto interno lordo rimarrà sempre a un meno 16% rispetto all’anno precedente.

Analizzando quanto successo nel periodo di lockdown, emerge nel complesso del secondo bimestre, in confronto con lo stesso periodo dello scorso anno, un calo del 38,9% dei consumi. Un dato, questo, che si riuscirà a recuperare solo in parte nei prossimi mesi, spiega Confcommercio.

Il completo lockdown di aprile “ha avuto conseguenze che il sistema economico italiano non ha mai sperimentato dopo la seconda guerra mondiale” sottolinea Confcommercio. Sono stati infatti pochissimi i settori che sono riusciti a registrare un segno positivo, quali alimentazione domestica, comunicazioni ed energia.

Per molti altri, al contrario, soprattutto quelli legati alle attività legate alla fruizione del tempo libero, la domanda è stata praticamente nulla. “Cifre quasi inverosimili che, purtroppo, testimoniano gli effetti derivanti dalla sospensione, non solo di gran parte delle attività produttive, ma anche di quelle sociali e relazionali dirette”.

Ma la questione più grave “è la concentrazione delle perdite su pochi importanti settori, come il turismo e l’intrattenimento, che sono anche quelli più soggetti a forme di distanziamento e rigidi protocolli di sicurezza, ma anche la mobilità e l’abbigliamento”.

Per questi motivi, sostengono i commercianti, la fine del lockdown non sarà uguale per tutti. La ripartenza “iniziata già dopo Pasqua e in via di rafforzamento nella prima settimana di maggio, come risulta sia dai consumi giornalieri di energia elettrica che dalle percorrenze dei veicoli leggeri, si presenta ancora densa di difficoltà”. E non basterà l’ulteriore ripartenza del 18 maggio ad attenuare i “dolorosi effetti su reddito e ricchezza che si protrarranno ben oltre l’anno in corso”.

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