Un ristorante a Roma, 10 gennaio 2022. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Confcommercio, Pil +6,2%ma recupero lentoColpevoli Covid e inflazione

Ritorno a livelli pre-pandemici nel 2023 Sangalli: "Dare sostegno ai più colpiti"

Pil in crescita del 6,2% e consumi a +5,1%. Così si chiude il 2021 secondo il consuntivo elaborato dall’Ufficio Studi di Confcommercio che, tuttavia, sottolinea anche come il recupero prosegua più lento del previsto. I consumi infatti si attestano a -7,3% rispetto al 2019 e, secondo le stime, prima del 2023 non assisteremo al completo ritorno ai livelli precedenti alla pandemia.

Nei due anni appena trascorsi alcuni settori hanno visto scendere notevolmente le proprie entrate e continuano a registrare cali a due cifre rispetto ai valori del 2019. Ristoranti e alberghi sono i più colpiti: la perdita dei consumi è rispettivamente del 27,3% e del 35%. Ci sono poi i servizi culturali e ricreativi che hanno subito un calo del 21,5%. Per quanto riguarda trasporti e calzature, i dati si attestano rispettivamente a -16% e a -10,5%. Nonostante la preoccupazione per queste aree, come evidenziato nell’analisi di Confcommercio, i risultati del 2021 testimoniano anche “la grande vitalità del tessuto produttivo del Paese le cui performance non erano affatto scontate”.

Secondo il consuntivo, i consumi degli italiani sono aumentati solo nei settori degli alimentari e bevande (+2,6%), nelle comunicazioni (+5,6%) e nelle spese per la casa che si attestano a +1,2%. Secondo Confcommercio, dunque, “per una ripresa più robusta bisognerà attendere condizioni macroeconomiche più favorevoli”. Colpevoli anche la nuova ondata di Covid-19 e l’accelerazione dell’inflazione che “rischiano di bloccare l’alto potenziale di consumo delle famiglie”.

Per il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli è indispensabile sostenere in particolare la filiera turistica e culturale. “In un contesto ancora così grave e allarmante”, ha affermato commentando i dati sui consumi, “chiediamo al Governo di procedere subito con i sostegni ai settori più colpiti, a cominciare dal rinnovo della cassa Covid e dalle moratorie fiscali e creditizie”. Anche il presidente dell’Unione nazionale dei consumatori Massimiliano Dona ha parlato di “dati preoccupanti”. “Serve anche una politica dei redditi – ha concluso – e un sistema fiscale che sostenga i ceti meno abbienti”.

Claudia Torrisi

Mi chiamo Claudia Torrisi, ho una laurea triennale in Lettere moderne e una magistrale in Editoria e scrittura, conclusa con una tesi riguardante la disinformazione e il fenomeno deepfake.