Covid, allarme terza ondata81mila contagi nel mondoBoom di morti in Germania

Nuovo stato d'emergenza in Giappone Gli Usa al primo posto dei paesi colpiti

È di 81 mila contagi e 15 mila decessi il bollettino dell’impatto pandemico da Covid-19, su scala globale, nella giornata di ieri. La curva non accenna a rallentare e cresce l’allarme per la circolazione delle nuove varianti del virus su cui testare l’efficacia dei vaccini già approvati. Dall’inizio della pandemia il totale dei contagiati nel mondo ha superato gli 87 milioni, con circa 1.8 milioni di vittime.

In Germania, nonostante il lockdown, si è tornati a sfiorare il record di decessi, con circa mille persone morte per coronavirus. “Ovviamente abbiamo ancora davanti a noi, credo che questo si possa intuire, i mesi peggiori della pandemia” ha commentato la cancelliera tedesca Angela Merkel, ribadendo che in questa situazione “un pezzo di speranza” arriva dalla disponibilità dei vaccini. Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa, Hans Kluge, ha richiamato i Paesi membri alla responsabilità: “Ci sono delle misure di base che tutti conosciamo e che devono essere intensificate per ridurre la trasmissione, ridurre il peso sui servizi sanitari e salvare vite”.

Intanto dopo il record di 1.591 contagi a Tokyo, nelle ultime 24 ore, il governo giapponese ha deciso di introdurre per un mese, con effetto immediato, un nuovo stato d’emergenza nella capitale e nelle tre prefetture confinanti. Lo ha reso noto il premier Yoshihide, dati gli effetti della ‘terza ondata’ che hanno portato a un picco nella curva delle infezioni. Torna in lockdown totale, da questa notte fino al 21 gennaio, anche in Israele, dove continua la campagna di vaccinazione, ma resta alto il numero dei nuovi infetti.

Al primo posto per numero di contagi restano gli Stati Uniti. Secondo i calcoli della Johns Hopkins University, negli Usa si sarebbe registrato il record di 3.865 decessi provocati dal coronavirus nella giornata di ieri, a fronte di 253.145 nuovi casi. Quanto a numero di decessi al secondo posto c’è il Brasile, con quasi 200 mila vittime da inizio pandemia.