Scuderia Ferrari | Foto Ansa

Cyberattacco alla FerrariSottratti dati sui clienti"Migliorati già i sistemi"

La società non paga il riscatto Regolare l'operatività aziendale

MODENA – Un tentativo di cyberattacco perpetrato col fine di carpire dati e informazioni di fondamentale importanza. È quanto accaduto alla Ferrari nella giornata del 20 marzo, che si è vista ricevere un’ingente richiesta di riscatto a seguito della violazione informatica.

Informate le autorità competenti, la Ferrari ha subito precisato che, in linea con la propria policy aziendale, non avrebbe accolto alcuna richiesta di riscatto in quanto si rischierebbe di finanziare, attività criminali permettendo agli autori delle minacce di perpetuare i loro attacchi.

La storica società di Maranello in passato era stata già soggetta a numerosi attacchi, divenendo un fiore all’occhiello per numerosi cyber criminali che tentano di carpire informazioni – come i dati di contatto dei clienti, ma anche disegni, prodotti e brevetti, preziosissimi sul mercato.

Il cyberattacco non ha comunque bloccato l’operatività aziendale che è proseguita con regolarità. Con lo scopo di fronteggiare eventuali violazioni future, la Ferrari ha inoltre avviato immediatamente un’indagine con una nota società di cyber-sicurezza leader a livello mondiale: “Abbiamo collaborato con esperti per rafforzare ulteriormente i nostri sistemi, della cui solidità siamo fiduciosi”.

A violazione avvenuta, Ferrari ha informato immediatamente tutti i clienti le cui informazioni sono risultate bersaglio dei pirati informatici. Un’operazione fondamentale, che ha rimarcato quanto l’azienda tratti serialmente il tema della confidenzialità dei propri clienti e dei loro dati personali.

Samuele Avantaggiato

Dalla Porta d'Oriente alla Città Eterna. Classe duemila, giornalista pubblicista dal 2019 e laureato in Comunicazione, Media e Pubblicità alla IULM nel 2022. Grande appassionato di calcio e pallacanestro, sogno di diventare presto un giornalista sportivo.