"I ragazzi delle scorte" Docufilm sugli agenti uccisicon Falcone e Borsellino

Ieri l'anteprima all'Anica di Roma Incontro di Mattarella con i famigliari

“Io sono rimasta intrappolata, io non ne esco più da questa storia”. Comincia così “Memories: i ragazzi delle scorte”, il docufilm  prodotto dal ministero dell’Interno e dalla Presidenza del Consiglio con 42° Parallelo.

Realizzato a trent’anni dalle stragi di Capaci e Via d’Amelio, il racconto si incentra sulle vite spezzate di Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina ed Emanuela Loi, gli otto agenti di polizia uccisi negli attentati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Con le voci narranti di Rosaria Costa Schifani, vedova di Vito Schifani e del vice sovrintendente della polizia di stato Salvatore Lopresti, membro del reparto scorte della Questura di Palermo, la pellicola ripercorre il trauma intimo e allo stesso tempo collettivo di quei giorni terribili.

L’anteprima all’Anica di Roma

Presto disponibile su RaiPlay e in onda su Rai1 in seconda serata venerdì 30 dicembre, “Memories” è stato proiettato ieri in anteprima all’Anica di Roma.

“Ci sono ancora tante verità che non sono venute fuori. Lo dovete a noi e all’Italia intera”. Lo ha detto all’anteprima Tina Montinari, vedova del caposcorta di Falcone. La stessa verità che nel film chiede Lopresti, quando racconta di non essere riuscito a ritornare in Via d’Amelio per 27 anni perché gli “ritornava sempre addosso quella puzza di polvere mista a tritolo e carne bruciata”.

Tra i presenti in sala anche il il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi, che a fine proiezione ha commentato “È un film bellissimo, che restituisce a distanza di 30 anni l’enormità di quegli episodi”.

L’incontro di Mattarella con i famigliari delle vittime

Nel pomeriggio di ieri, i famigliari delle vittime  sono stati accolti al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il Capo di Stato ha lodato l’iniziativa ritenuta “di grande valore” e ha ribadito l’importanza di trasmettere la memoria delle stragi ai giovani.

“Far vedere le conseguenze umane, familiari, concrete, nella vita quotidiana, che si prolungano nel tempo, è il modo più efficace e più forte per toccare con mano, e per rendersi conto di che cosa comporta” ha dichiarato il Presidente.

Chiara Esposito

Nata a Napoli. Laureata in Archeologia, storia dell'arte e scienze del patrimonio culturale presso l'Università Federico II e in Editoria e Scrittura alla Sapienza. Aspiro a diventare giornalista professionista.