Donna uccisa a Milano Il marito confessa dopo aver inventato un alib

Incastrato dagli inquirenti Lei subiva da 20 anni violenze

Sgozzata nella sua abitazione per mano del marito. E’ morta così Rosanna Belvisi, 50 anni, l’impiegata dell’Inps trovata ieri pomeriggio in un lago di sangue nell’appartamento di via Coronelli, a Milano.

A ucciderla con 23 coltellate è stato Luigi Messina, 53 anni, disoccupato ed ex guardia giurata, che in mattinata ha confessato tutto agli inquirenti. L’uomo, dopo aver dato l’allarme, è stato fermato e sottoposto ad un lungo e pressante interrogatorio. La sua versione non ha convinto fin da subito. Le tante, troppe ed evidenti contraddizioni nel suo racconto, hanno costretto gli investigatori a interrogarlo fino alle 4 del mattino. Solo all’alba, infatti, Messina ha ceduto, ammettendo il delitto. L’uomo ha poi indicato il luogo in cui aveva nascosto il coltello usato per tagliare la gola alla moglie. I suoi abiti sporchi di sangue, invece, erano già stati trovati ieri in un cestino.

Secondo le ricostruzioni, l’uomo avrebbe tentato di costruirsi un alibi, facendosi vedere dai vicini mentre passeggiava per il quartiere. Dopo aver ucciso la moglie, Luigi Messina ha trascorso le successive tre ore, prima di allertare il 118, facendo la spesa, comprando pasticcini e giocando alle slot machine.

In realtà, gli stessi dirimpettai sono stati tra i primi a descriverlo come un “tipo strano”. Il capo della Squadra mobile, Lorenzo Bucossi, ha spiegato poi il movente che ha scatenato una simile violenza: “Rosanna Belvisi aveva scoperto che il marito aveva un’amante con cui ha fatto un figlio tre anni fa. Ieri i due hanno litigato per l’ennesima volta e Luigi Messina l’ha accoltellata. Erano tornati da una vacanza di un mese a Pantelleria”.

E’ il secondo femminicidio in quattro giorni a Milano. Prima della Belvisi, infatti, il 12 gennaio scorso un’altra donna, Tiziana Pavani di 55 anni, segretaria in una scuola, era stata uccisa in casa. Per quell’omicidio è stato arrestato un suo conoscente, il 32enne Luca Raimondo Marcarelli, disoccupato e con una pesante dipendenza dalla cocaina.

Per il questore di Milano, Antonio De Iesu, “si impone una riflessione sulla necessità di una maggiore cultura della denuncia da parte delle donne. Non bisogna aspettare l’omicidio, bisogna valorizzare le campagne per le donne e avere il coraggio di affidarsi ai centri anti-violenza. Il loro ruolo è fondamentale, come quello delle amiche e dei vicini”.

Valerio Cassetta

Nato a Roma il 26 agosto 1990, è iscritto all’Albo dei Giornalisti dal 2012 nell'elenco dei pubblicisti. Laureato in Giurisprudenza presso l'Università Lumsa di Roma nel 2015, collabora con "Il Messaggero" per la redazione sportiva. Inviato e reporter radio-televisivo.