HomeEsteri L’hard Brexit di Theresa May

Pugno duro di Theresa May
la Gran Bretagna si avvia
verso una hard Brexit

La Premier fa tremare la Sterlina

e i sostenitori del remain

di Giulia Torlone16 Gennaio 2017
16 Gennaio 2017

A meno di 48 ore dall’atteso discorso di Theresa May sulla Brexit, il Sunday Times svela le carte del governo conservatore inglese.

Il divorzio tra la Gran Bretagna e l’Unione Europea sembra essere più duro del previsto, con la Premier che detta una linea di completa rottura. Questo dovrebbe essere il punto centrale del suo discorso programmatico che, secondo i tabloid britannici, si terrà domani 17 gennaio.

Il prossimo marzo l’Inghilterra sarà chiamata a dare seguito all’Articolo 50 per l’uscita dall’UE, a seguito del referendum popolare del giugno scorso dove il Leave ha vinto con il 52% dei voti. Seguiranno due anni di negoziati e proprio sulla modalità di affrontare queste trattative, la May è stata messa sotto pressione dalla stampa britannica.

Il Sunday Times scrive che Londra si appresta a dichiarare una “chiara e dura Brexit” citando fonti del Governo che avrebbero detto: “La gente saprà che quando ha detto ‘Brexit vuol dire Brexit‘, effettivamente indicava quello”.

La mossa non è stata accolta in maniera positiva dai mercati, dove la Sterlina crolla sotto 1,20 dollari. La May sembra aver ceduto agli euroscettici più duri, sacrificando sull’altare dell’autonomia il mercato unico e il sistema doganale europeo. La Borsa non sembra reagire al meglio a queste indiscrezioni, con Downing Street che bolla con il termine “speculation” l’attuale calo della Sterlina. Persino il neo Presidente USA Donald Trump ha voluto dire la sua in un’intervista al Times, dichiarando che il calo del Pound si rivela un’ottima opportunità per le imprese britanniche.

L’attenzione ora è tutta sul discorso ufficiale di domani, dove gli osservatori economici attendono la conferma o meno dell’abbandono del mercato unico, una mossa che alcuni di loro definiscono “come kriptonite”. L’intenzione della May sarebbe quella di riunire la Gran Bretagna sotto una rinnovata condivisione d’intenti, lasciando da parte i vecchi rancori e le divisioni tra i sostenitori della Brexit e gli europeisti. Questi ultimi sono i più preoccupati del pugno duro della Premier, una strategia che a parer loro non tiene conto della quasi metà degli elettori che hanno espresso un parere contrario.

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